Corrado Alvaro "L'uomo è forte" - Dal manoscritto alla I^ edizione a stampa

L’uomo è forte è il romanzo in cui Corrado Alvaro descrive una società debole e senza grandi ideali, la cui analisi gli permette di esprimere e rappresentare il suo concetto di colpa. Il romanzo rispecchia e riflette un tempo ben definito storicamente, in cui si collocano e da cui derivano le motivazioni reali e concrete che ispirano le vicende e i fatti narrati, ovvero gli anni delle dittature europee: da quella bolscevica in Russia a quelle borghesi, fascista e nazista, che si svilupparono in Italia e Germania.
La condizione umana, storica e sociale, rappresentata da Alvaro in questo romanzo è correlata alla condizione di crisi morale ed etica che sconvolge la coscienza europea. Da una parte vi è una società senza forti ideali, dall’altra, invece, una società che, al contrario, cerca di imporre forti ideali con la violenza.
«Paura sul mondo» (questo il titolo originariamente pensato da Alvaro per il romanzo L’uomo è forte) è un romanzo-saggio che con magistrale tecnica allegorica e memorabile efficacia di esiti espressivi delinea la fenomenologia della psicologia individuale e sociale di uno stato totalizzante e poliziesco, in cui ogni parola, ogni azione, ogni gesto appaiono colpevoli o pericolosi, determinando così una soffocante psicosi del sospetto, della tragedia, dell’isolamento e dell’incomunicabilità, una trasformazione epocale della civiltà per la quale l’uomo non è più uno scopo e un fine ma uno strumento e un mezzo.
L’uomo è forte nasce dalla stretta collaborazione tra Corrado Alvaro e l’editore Valentino Bompiani; ne è testimone il fitto carteggio tra i due personaggi ricostruito puntualmente da Giuseppe Zaccaria.
Alvaro, nel gennaio del 1934, quando ancora scriveva per l’editore Mondadori, si rivolse a Valentino Bompiani proponendogli la pubblicazione di un romanzo russo, "L’incisione sul legno" di Boris Lavrienev, ma la sua proposta non ebbe esito positivo.