La funzione delle rimanenze nelle imprese di assicurazione
La funzione delle rimanenze
Nelle aziende di produzione, o per meglio dire nelle aziende di qualsivoglia natura diverse dalle aziende di assicurazione, da noi prese in considerazione, le rimanenze sono le merci, le materie prime, sussidiarie e di consumo, i prodotti finiti, di proprietà dell’azienda nel momento in cui si compila l’inventario d’esercizio. Parlare di rimanenze presuppone l’aver raggruppato i beni in rimanenza in categorie omogenee:
-per natura, considerando cioè categorie merceologicamente uniformi;
-per valore, includendo beni il cui valore sia compreso in una banda di oscillazione del 20% rispetto al valore minimo.
I beni che costituiscono giacenze di magazzino sono suddivisi nel C.c., ed in particolare negli schemi di Stato Patrimoniale e Conto Economico, in:
- materie prime: materiali acquisiti da terze economie e destinati ad essere direttamente inglobati nei prodotti finiti;
- materie sussidiarie: materiali destinati ad essere utilizzati per il completamento dei prodotti;
- materiali di consumo: materiali usati indirettamente nella produzione;
- merci: beni destinati alla rivendita, senza ulteriori lavorazioni;
- prodotti in corso di lavorazione: beni che non hanno ancora terminato il ciclo di produzione e che non hanno ancora raggiunto un’identità fisica ben definita;
- semilavorati: beni che, pur non avendo ancora terminato il ciclo di produzione, hanno raggiunto una loro identità fisica e contabile;
- prodotti finiti: beni che sono pronti per la commercializzazione;
- lavori in corso su ordinazione: si tratta di opere, complessi di opere, forniture di beni e servizi, eseguite su ordinazione del committente in base a contratti di durata generalmente ultrannuale, non ancora concluse alla fine dell’esercizio.
Si tratta di beni per i quali l’impresa ha sostenuto costi e che saranno consumati, trasformati o venduti solo in futuro. Pertanto a fine anno è necessario effettuare la valutazione di ogni singolo articolo di magazzino in quanto i costi sostenuti durante l’anno per l’acquisto dei beni possono essere considerati di competenza solo se i beni sono stati venduti, ossia se il costo ha trovato nell’esercizio il suo correlativo ricavo, ne consegue che i costi sostenuti per i beni in rimanenza non sono di competenza e che tali beni entrano a far parte del patrimonio aziendale. Essi pertanto, in base al principio della competenza economica, devono essere rinviati all’esercizio successivo.
Prendendo, invece, in considerazione le imprese di assicurazione, possiamo ricordare che nel corso del loro processo produttivo, si verificano entrate di ricavi di massa che pongono, appunto, l’impresa assicuratrice davanti ad un problema di gestione patrimoniale. I premi riscossi dall’azienda vengono a costituire un’ingente massa di mezzi finanziari ai quali occorre dare un investimento che concilia al massimo i requisiti, già tanto ripetuti, della redditività, della sicurezza e della liquidità. Gli investimenti devono dare un congruo reddito e devono essere tali da conservare il valore del loro capitale nel tempo, capace anche di doversi facilmente convertire in mezzi liquidi, quando se ne manifesti l’opportunità o la necessità. La gestione degli investimenti, forma parte notevole dell’intera gestione aziendale e deriva dal fatto che i ricavi precedono i costi e che devono essere accantonati per fronteggiare i costi futuri.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La funzione delle rimanenze nelle imprese di assicurazione
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Informazioni tesi
Autore: | Pietroenrico Pannunzi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara |
Facoltà: | ECONOMIA AZIENDALE |
Corso: | Scienze dell'economia e della gestione aziendale |
Relatore: | Lino Camillo Lucianetti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 181 |
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