Analisi del clima organizzativo come leva di miglioramento. Costruzione ed utilizzo di un modello di rappresentazione e rilevazione.
La formazione del clima organizzativo: approcci teorici.
L'analisi del clima organizzativo e la sua definizione non possono prescindere da un ulteriore interrogativo: come si arriva a costruire un clima organizzativo (rectius: la percezione condivisa di un determinato clima organizzativo)? Quali sono, cioè, i percorsi attraverso cui gli individui di un gruppo, pur in presenza di una vasta gamma di stimoli esterni e, soprattutto, in presenza di un approccio soggettivo all'ambiente di riferimento, riescono a "pervenire" e sviluppare delle "valutazioni/percezioni" omogenee sull'ambiente e sulla vita organizzativa? Questi interrogativi hanno dato origine a numerosi studi che possono validamente essere ricondotti a tre approcci: strutturale, percettivo ed interattivo. Di seguito cercheremo di analizzarne, in breve, le caratteristiche ed evidenziarne le peculiarità non tralasciando tuttavia i limiti insiti in ognuno di essi. Secondo il modello strutturale, il clima organizzativo è qualcosa che sussiste "in sé", a prescindere dalle percezioni individuali. Si tratta cioè, di un "prodotto" della struttura organizzativa, con caratteristiche e peculiarità proprie, rispetto al quale si può configurare una percezione quasi passiva da parte dei componenti l'organizzazione. In tal senso si sottolinea, da un lato, la natura oggettiva del clima e,dall'altro, l'assenza di qualunque interazione dall'incontro organizzazione/individuo: questi è chiamato soltanto ad accoglierlo e comprenderlo, nulla di più. A conferma di tale oggettivizzazione del costrutto, un importante contributo è costituito dagli studi condotti da Payne e Pugh. Gli autori sottolineano come il clima organizzativo sia il risultato degli elementi che compongono la struttura organizzativa quali le dimensioni, la maggiore o minore centralizzazione dei processi decisionali, il numero dei livelli gerarchici, la natura della tecnologia nonché le regole, procedure e politiche che presiedono ai comportamenti individuali. Un limite considerevole a tale approccio (sebbene non sia l'unico), è certamente rappresentato dall'elemento soggettivo, dalle reazioni che derivano in capo ai singoli soggetti come conseguenza (tra l'altro) dell'incontro individuo/organizzazione; la prospettiva descritta trascura in toto il dato soggettivo, l'interpretazione cioè che ogni individuo (consapevolmente o meno) fa del contesto in cui si trova. Ancora, tale prospettiva non considera l'ulteriore livello interpretativo, costituito cioè, da quello "gruppale": i processi ed i significati interpretativi che emergono all'interno di gruppi di individui in continua interazione chiamati a condividere una comune cultura organizzativa. Simmetrico e contrario all'approccio appena descritto è certamente quello di tipo percettivo rispetto al quale l'individuo si trova ad interpretare e rispondere agli eventi organizzativi nel modo che egli ritiene psicologicamente significativo e, quindi, nel modo "proprio". In tal senso quindi, l'elemento strutturale (oggettivo) che nel primo approccio era unico ed incontrastato protagonista nella creazione di un clima piuttosto che di un altro, assume qui un'importanza secondaria e di confine. Non a torto, in questa seconda prospettiva, è più appropriato parlare più che di clima organizzativo, di "clima psicologico", espressione che ben evidenzia la centralità riconosciuta ai processi cognitivi e percettivi individuali: è l'individuo che osserva, percepisce, recepisce ed interpreta le condizioni organizzative creando, conseguentemente, una "sua" rappresentazione astratta e psicologica del clima organizzativo.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Analisi del clima organizzativo come leva di miglioramento. Costruzione ed utilizzo di un modello di rappresentazione e rilevazione.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Miryam Simonetta |
Tipo: | Tesi di Master |
Master in | Espero in Gestione e Sviluppo delle Risorse Umane |
Anno: | 2012 |
Docente/Relatore: | Giovanni Di Stefano |
Istituito da: | Università degli Studi di Palermo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 64 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi