Classificazione standard delle Minacce Dirette IUCN-CMP nell'analisi della Riserva Naturale “Grotta delle Farfalle” e rapporti con gli stakeholder

Dai sopralluoghi effettuati e dalla scheda Natura 2000 del SIC Fosso delle Farfalle – sublitorale chietino, il sito in esame si presenta come “pendici collinari su arenarie e argille plioceniche attraversate da corsi d’acqua e caratterizzate da un microclima fresco”4. La presenza di una costante umidità ha permesso lo sviluppo di una rigogliosa vegetazione che annovera alcuni habitat rappresentativi: boschi freschi, carpineti e boschi termofili. Tra le specie arboree citiamo lecci (Quercus ilex), pioppi (Populus alba), salici (genere Salix), olmi (genere Ulmus) e più raramente l’ontano nero (Alnus glutinosa) e la farnia (Quercus robur). Oltre a varie specie arbustive, spiccano in particolare una specie mediterranea relitta a rischio di estinzione a livello regionale come il mirto (Myrtus communis) e il cisto di Montpellier (Cistus monspeliensis) che ha una grande capacità di colonizzazione di ambienti bruciati (i suoi semi germogliano più facilmente se toccati dal fuoco).
La zona all’interno del SIC è scarsamente antropizzata, ma è possibile notare l’interruzione della fitta vegetazione da parte di campi coltivati e in alcuni tratti da praterie degradate, retaggio di un passato in cui era uso il taglio del bosco, l’apertura di piste ed attività agricola. Per quanto riguarda la fauna, si segnala che all’interno del bellissimo Fosso delle Farfalle (che dà il nome all’omonimo SIC) grazie alla presenza di ruscelli perenni alimentati da piccole sorgenti, tra le altre specie, trova dimora il raro granchio di fiume (Potamon fluviatile). Percorrendo il Fosso si arriva alla Grotta delle Farfalle, scavata nell'arenaria.