La preparazione fisica del calciatore
La flessibilità per il calciatore
Nel calcio per una buona esecuzione del movimento, la flessibilità è fondamentale, si a livello quantitativo che qualitativo. La sua formazione ottimale, e cioè lo sviluppo che si adegui alle esigenze calcistiche, ha effetti positivi complessi sullo sviluppo dei fattori fisici della prestazione e delle abilità sportive. Inoltre ha effetti positivi sullo sfruttamento del potenziale atletico esistente, sull’atteggiamento di fronte all’allenamento, e in modo particolare sulla prevenzione degli infortuni.
La funzione importantissima della flessibilità in ambito calcistico si evince dalle seguenti considerazioni:
* Con l’aumento della flessibilità i movimenti possono essere eseguiti con maggiore forza e velocità, per la diminuita resistenza degli antagonisti. Per contro, la forza dei muscoli accorciati e con poca capacità d’allungamento diminuisce. Anche la capacità di prestazioni di resistenza è maggiore quando la capacità d’allungamento è ben sviluppata, in quanto la richiesta energetica diminuisce, e come conseguenza il movimento si svolge in modo più economico;
* Senza un sufficiente sviluppo delle capacità muscolari di contrazione e di rilassamento, non è possibile un movimento perfetto, a livello di coordinazione e di tecnica, perché esso non raggiunge mai un’esecuzione ottimale nella sua dinamica spazio – tempo. Una perfetta esecuzione delle tecniche specificamente calcistiche richiede una buona formazione della flessibilità che riguarda:
* L’attuazione di veloci movimenti a pendolo del tronco nell’esecuzione di finte e dribbling;
* I calci con il pieno colo del piede, che per essere precisi, oltre a una buona tecnica d’esecuzione richiedono una buona capacità di allungamento dell’articolazione tibio – tarsica superiore;
Nell’immagine si può vedere l’influenza delle posizione del piede e della capacità di allungamento tibio – tarsica sulla traiettoria del pallone colpito con il collo piede. Nella prima immagine vi è un incompleta estensione dell’articolazione con il pallone calciato male, mentre nella seconda l’estensione è completa e di conseguenza il tiro è perfetto.
* L’intercettazione del pallone utilizzando la tecnica del tackle scivolato richiede una buona flessibilità dell’articolazione dell’anca;
* Il tiro con il movimento rotatorio dei fianchi richiede un’elevata flessibilità dell’articolazione dell’anca e in particolare dei muscoli adduttori del femore.
Quindi la flessibilità è importante sia nei compiti di attacco che di difesa. Essa inoltre, risulta fondamenta per il portiere che nei suoi gesti tecnici, deve essere dotato di una straordinaria capacità di flessibilità, soprattutto dell’anca.
* Le sollecitazioni calcistiche consistono principalmente in scatti brevi, cambi di direzione improvvisi, stop, salti e tiri, ed essendo questi movimenti molto dinamici e spesso aciclici richiedono non soltanto una muscolatura con facoltà di forza istantanea molto elevata, ma anche un’elasticità e capacità di allungamento e rilassamento molto sviluppate dei muscoli interessati; quindi una buona flessibilità costituisce una buona profilassi degli infortuni. A dimostrazione di quanto detto sono stati fatti diversi studi che hanno dimostrato l’effetto positivo di un allenamento di flessibilità nella prevenzione degli infortuni. Ad esempio, si è potuto accertare che L’Amburgo SV, squadra partecipante al campionato di Bundesliga, ha ottenuto una diminuzione degli infortuni del 40% nei primi 30 minuti di gioco dopo l’introduzione di un piano di allenamento di stretching. Poi, come emerge dagli studi di Schober et al., l’assimilazione dello sforzo è limitata dalla capacità individuale di rilassamento muscolare che si può però influenza con lo stretching; l’esercitazione motoria per una flessibilità e una capacità di allungamento e di rilassamento migliorata, rappresenta quindi un provvedimento indispensabile nell’immediata preparazione dell’allenamento e della gara in quanto previene processi degenerativi a livello articolare e motorio. Questa prevenzione si esplica anche nella motivazione individuale all’allenamento, in quanto il giocatore che è spesso infortunato è meno motivato nello svolgere un duro lavoro perché è intimorito da eventuali infortuni e dalla conseguente situazione di decondizionamento che lo porterebbe a ricominciare tutto da zero, vanificando gli sforzi.
Da quanto detto sopra si evince, che l’influenza della flessibilità sulla qualità d’esecuzione dei processi motori e tecnici non è da trascurare, anzi è utile pianificare adeguatamente un allenamento per svilupparla. Infatti la mancanza di flessibilità rende meno efficaci ed efficienti i gesti tecnici, danneggia le strutture muscolari, ossee, tendinee, legamentose e articolari ed infine è utile per la motivazione del calciatore al fine di non renderlo psicologicamente fragile dinnanzi all’allenamento, per l’influenza di infortuni pregressi che condizionano il suo atteggiamento verso il sacrificio.
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La preparazione fisica del calciatore
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Informazioni tesi
Autore: | Pasquale D'Antonio |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2013-14 |
Università: | Università degli studi di Napoli "Parthenope" |
Facoltà: | Scienze Motorie |
Corso: | Scienze Motorie e del Benessere |
Relatore: | Domenico Tafuri |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 166 |
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