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Il ''fair use'': l'utilizzo equo nella fruizione delle opere dell'ingegno

La finalità commerciale e il diritto di citazione nel fair use

Il fattore nodale in base al quale viene giudicato un utilizzo fair, ovvero equo, giusto, corretto e leale, è la sussistenza o meno di una finalità commerciale. Tutte le volte che la riproduzione o cessione dell’opera avviene dietro corrispettivo, di qualsiasi tipo esso sia, si ha una natura commerciale.
Nei sistemi europei, per stabilire se un certo atto abbia o meno finalità commerciali occorre guardare alla sua natura e agli scopi perseguiti; spesso la legge contiene un’indicazione esemplificativa di attività non profit. Le condizioni in cui si può parlare di fair use sono fondamentalmente i fini didattici e scientifici, la pubblica sicurezza, la critica, la discussione, il riassunto e la citazione, purché senza propositi direttamente o indirettamente commerciali.

Trattazione a parte va fatta per quanto riguarda il diritto di citazione. Nei sistemi legislativi di Common Law è intrinsecamente contenuto nella dottrina del fair use, nell’ordinamento giuridico italiano è inserito nel art. 70 della legge 633/41: a parere del Governo51 tale articolo equivale sostanzialmente alla sezione 107 del Copyright Act, quindi è da interpretare alla stregua del fair use statunitense. Sarebbero quindi già applicabili i quattro elementi caratterizzanti la dottrina americana.

A rafforzare il diritto di corta citazione è nuovamente intervenuto il legislatore, che all'articolo 70 della legge sul diritto d'autore ha aggiunto, nel 2008, il controverso comma 1-bis, criticato per la sua ambiguità e genericità. Secondo il comma “è consentita la libera pubblicazione attraverso la rete Internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro [...]”.
Il testo si presta ad interpretazioni ambigue e contrapposte, che rendono imprevedibili e pericolose le conseguenze della sua applicazione: sono particolarmente incerti e aleatori, infatti, i concetti di “bassa risoluzione” e “degrado”. Un contesto normativo poco chiaro e a tratti approssimativo risulta frenare l’avanzamento culturale del Paese, anziché promuoverlo.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il ''fair use'': l'utilizzo equo nella fruizione delle opere dell'ingegno

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandro Vettor
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Dams - Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo
  Relatore: Piero Di Domenico
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 77

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