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L'infermiere, un professionista nella prevenzione degli errori e nella gestione del rischio clinico

La figura giuridica dell’infermiere e degli altri operatori sanitari

La professione sanitaria ha natura pubblicistica; l’ esercente la professione sanitaria riveste un ruolo sociale-pubblico, quale pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio, con doveri, spesso, di collaborazione con la Pubblica Amministrazione e con l’Autorità Giudiziaria nei casi e con le modalità previste dalla legge.
Tradizionalmente, la giurisprudenza tende a riconoscere all’infermiere dipendente o convenzionato con il S.S.N. la qualifica di incaricato di pubblico servizio, anche se spesso la distinzione tra pubblico ufficiale ed incaricato di pubblico servizio si basa su delle sottili e impalpabili differenze con ipotesi di reato sostanzialmente analoghe tra le due categorie, ma la disposizione codicistica ci impone questa distinzione fra le due categorie, sebbene in sostanza possiamo individuare una macro categoria che comprende sia i pubblici ufficiali, sia gli incaricati di pubblico servizio. A febbraio di quest’anno, il Ministro della Salute G. Grillo ha dichiarato che riconoscere come pubblici ufficiali gli infermieri per contrastare il crescente fenomeno delle aggressioni ai loro danni, non rappresenta la soluzione da seguire, semmai, introdurre una specifica circostanza aggravante a carico di chi commette un reato di violenza o minaccia, a danno degli esercenti le professioni sanitarie.

La Legge 26/4/1990 n.86 poi modificata dalla Legge 7/2/1992 n,181, ha modificato le stesse nozioni di pubblico ufficiale, di incaricato di pubblico servizio e di esercente un servizio di pubblica necessità, riportati rispettivamente agli art. 367, 368, 369 del codice penale. Tradizionalmente e storicamente, la dottrina e la giurisprudenza si sono divise sull’interpretazione della pubblica funzione e del pubblico servizio tra il criterio soggettivo e il criterio oggettivo; secondo il criterio soggettivo, l’attribuzione della qualifica giuridica dipende dalla natura pubblica o privata dell’ente nel cui ambito si trova ad agire la persona.

Secondo il criterio oggettivo, invece, l’attribuzione della qualifica giuridica dipende dalla funzione o dal servizio che il soggetto svolge indipendentemente dalla natura pubblica o privata dell’ente da cui il soggetto dipende.
Tradizionalmente, in ambito sanitario la qualificazione di pubblico ufficiale viene fatta risalire al medico in virtù del disposto del secondo comma dell’art. 367 sulla specificazione dei poteri certificativi. In particolare il medico dirigente del servizio sanitario nazionale e convenzionato, il medico di famiglia (che presta la sua opera a favore di un soggetto assistito nell’ambito del SSN) attraverso alcuni momenti certificativi realizza senza dubbio attività da pubblico ufficiale; tale qualificazione viene tuttavia riconosciuta ad altre professioni sanitarie, come l’ostetrica, non in quanto redigente di certificato di assistenza al parto, considerato prodromico rispetto alla denuncia di nascita, ma in quanto “abilitata ad esprimere la volontà dell’ente ospedaliero nella procedura di ammissione all’intervento di interruzione volontaria di gravidanza, nell’ambito delle attribuzioni tipicamente inerenti alla sua professione; anche l’infermiere, dipendente o convenzionato con il servizio sanitario nazionale a cui tradizionalmente viene riconosciuta la qualifica giuridica di incaricato di pubblico servizio, non avendo poteri certificativi, in casi limitati la dottrina riconosce che può svolgere anche attività di pubblico ufficiale, ad esempio in pronto soccorso nel triage, oppure in relazione a particolari modalità organizzative e precisi protocolli, può certificare dimissioni dei pazienti nei casi di minori urgenze, rappresentando la volontà della pubblica amministrazione di precisi atti amministrativi a valenza sanitaria.

Per quanto riguarda le figure ausiliarie, come l’infermiere generico, l’ausiliario socio-sanitario, l’operatore tecnico addetto all’assistenza, l’operatore socio-sanitario, la dottrina ne aveva sempre escluso l’appartenenza alla qualifica di incaricato di pubblico servizio, in quanto rientranti nel disposto dell’ultimo comma dell’art.358 c.p. che esclude il riconoscimento di tale qualificazione per il mero svolgimento delle mansioni d’ordine e materiali; oggi, invece, si registra una tendenza della giurisprudenza a far rientrare tali figure di supporto, nello specifico, l’ausiliario socio sanitario specializzato, l’operatore tecnico addetto all’assistenza e l’operatore socio sanitario, nella qualifica giuridica di incaricato di pubblico servizio, in quanto è stato ritenuto non svolgere mansioni meramente esecutive.

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L'infermiere, un professionista nella prevenzione degli errori e nella gestione del rischio clinico

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Informazioni tesi

  Autore: Roberto Brianti
  Tipo: Tesi di Master
Master in Master Universitario di I livello in Infermieristica Forense
Anno: 2019
Docente/Relatore: Leonardo Bugiolacchi
Istituito da: Università Telematica Unitelma La Sapienza di Roma
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 123

FAQ

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cambio del paradigma culturale dell'errore

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