L'analisi e la gestione del rischio d'impresa: un'opportunità ad alto valore aggiunto per le aziende
La fase di misurazione del rischio: tecniche di natura discrezionale e tecniche di natura statistica
La misurazione del rischio è una fase fondamentale del processo di RM (secondo passo di tale processo), poiché senza di essa il Risk Manager non riuscirebbe mai a valutare e indirizzare le proprie scelte in tema di gestione dello stesso. L’obiettivo specifico della fase di misurazione è l’individuazione, per una determinata unità di rischio e per un determinato intervallo di tempo (che normalmente è posto pari ad un anno), delle caratteristiche di frequenza, gravità e perdite potenziali del rischio che deve essere esaminato.
Per frequenza s’intende il numero di sinistri, riconducibili al rischio in esame, che l’unità di rischio potrebbe subire nel periodo di tempo considerato. Essa descrive la probabilità di nascita degli eventi dannosi, prescindendo dalle conseguenze degli stessi. Per gravità s’intende l’entità dei danni che ogni singolo sinistro, riconducibile al rischio in esame e subito dall’unità di riferimento nel periodo di tempo considerato, potrebbe ragionevolmente generare. Con essa si descrive gli effetti di ogni singolo sinistro, prescindendo dalla probabilità di nascita dello stesso. Per perdite potenziali s’intende l’ammontare totale delle perdite, riconducibili al rischio in esame, che l’unità di rischio potrebbe ragionevolmente subire sempre nel periodo di tempo considerato; Quindi, con essa si descrive la portata complessiva del rischio indagato.
L’entità del rischio deve essere vista come la combinazione della probabilità e della severità dell’evento dannoso. Anche se concettualmente distinte, frequenza e severità sono legate da un vincolo molto stretto in quanto esiste una legge empirica che pone queste due variabili in relazione inversa, vale a dire: gli eventi con severità molto grave tendono ad essere rari (quindi scarsamente probabili), mentre quelli frequenti (quindi con maggiore probabilità) tendono a presentare conseguenze modeste - tale legge vale solo con una certa approssimazione - .
Va precisato che la misurazione del rischio consente, una volta determinate le sue caratteristiche, di porre i rischi in ordine di rilevanza e priorità istituendo delle classifiche d’importanza utili per concentrare le limitate risorse aziendali su quelli che si presentano più pericolosi. Le tre caratteristiche del rischio su definite possono essere indagate ed espresse attraverso diverse tecniche, fondamentalmente riconducibili a due macro categorie: le tecniche di natura discrezionale e le tecniche di natura statistica. Le prime si basano prevalentemente sull’elaborazione personale, mentre le seconde fanno ricorso ai principi e alle regole della statistica inferenziale.
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L'analisi e la gestione del rischio d'impresa: un'opportunità ad alto valore aggiunto per le aziende
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Informazioni tesi
Autore: | Maurizio Cavallo |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi del Salento |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Management Aziendale |
Relatore: | Amedeo Maizza |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 154 |
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