Il monitoraggio a distanza delle competenze motorie dell'anziano: domotica e ipotesi progettuali
La domotica assistenziale
Il concetto di domotica nasce e si diffonde intorno agli anni ‘70 con lo studio e la realizzazione dei primi progetti di connessione dei sistemi tecnologici.
La tecnologia alla base della domotica mira a rendere fruibili e accessibili gli spazi architettonici abitati e gli edifici pubblici.
Negli ultimi quindici anni questa tecnologia ha trovato una efficace applicazione all’interno di alcuni alloggi residenziali progettati e costruiti con lo scopo specifico di soddisfare le esigenze dei cosiddetti “utenti deboli”, ovvero anziani e disabili.
Infatti, pur essendo nata come una risposta alle sempre maggiori esigenze di comfort, sicurezza, risparmio energetico e comodità, la domotica è una realtà molto flessibile, ideale per risolvere anche l'esigenza di creare degli spazi di vita autonoma a persone anziane e disabili.
Così, negli ultimi anni, questa disciplina presenta delle prospettive per quelle categorie di persone che richiedono particolari attenzioni ed assistenza trovando sempre più posto tra le tecnologie che concorrono all’autonomia, migliorando l'accessibilità e la fruibilità dell’ambiente e/o estendendo le abilità della persona: questa viene comunemente definita “Domotica Assistenziale” (o Domotica Assistiva).
Un secondo obiettivo della domotica, infatti, è quello dell’assistenza e del monitoraggio dello stato di salute (es. telemonitoraggio, teleassistenza, telesoccorso, etc.), sostituendo quella che in struttura protetta è la sorveglianza medica ed infermieristica e favorendo, in questo modo, la percezione di un “domicilio protetto” (non a caso, è la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità a dare precise indicazioni circa la gestione della patologia - stabilizzata o progressiva - nell’ambito domestico, restituendo, così, all’ambiente di origine il ruolo di cura).
Nella domotica assistenziale, l’ambiente viene studiato per rispondere alle reali esigenze dell’utente, diventando così uno spazio fisico di supporto.
In campo assistenziale esistono due differenti impieghi della domotica: [Del Zanna G. 2009]
- La domotica per l’autonomia: visibile all’interno dell’ambiente in cui all’utente è richiesta un’interazione diretta con i dispositivi. Essa prevede automazioni di diverso tipo che, integrate da un sistema di gestione unitario, permettono anche a chi ha difficoltà (soprattutto motorie) di avere un controllo autonomo della casa, per poterci vivere al meglio.
- La domotica per la sicurezza: non è realizzata per interagire direttamente con l’utente ed è pensata soprattutto per l’anziano (che non sempre ha familiarità con la tecnologia) o per la persona con disabilità mentali/cognitive.
Essa è basata su dispositivi “nascosti” all’interno della casa e il suo obiettivo è quello di garantire condizioni di benessere e sicurezza.
L’utilizzo di tali tecnologie permette, quindi, di ottenere una maggiore fruibilità dell’ambiente domestico: grazie alla tecnologia è possibile rimuovere, o perlomeno alleviare, i problemi e le difficoltà che queste persone devono affrontare quotidianamente.
Una persona con una disabilità agli arti superiori, ad esempio, è oggi in grado di scrivere un testo al computer utilizzando un sintetizzatore vocale che traduce il suono rilevato e lo salva in un file di testo.
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Il monitoraggio a distanza delle competenze motorie dell'anziano: domotica e ipotesi progettuali
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Informazioni tesi
Autore: | Marica Ciccarelli |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Cassino |
Facoltà: | Scienze Motorie |
Corso: | Scienze e tecniche dell'attività motoria preventiva e adattata |
Relatore: | Antonio Borgogni |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 119 |
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