L'asset stadio e le politiche di marketing relative al prodotto calcio come strumento di business development benchmarking della situazione italiana rispetto a quella delle migliori leghe europee.
La diversificazione dell’offerta nello stadio
Lo sviluppo dello sport all'interno della popolazione e il conseguente aumento degli interessi che ruotano attorno ad esso, in particolar modo al calcio, hanno spinto molte società sportive a diversificare la propria attività, anche in ambiti molto diversi rispetto alla funzione principale per cui sono nate, sfruttando in tal modo l'immagine venutasi a creare per mezzo del club.
Tra le fonti di ricavo ancora poco sfruttate, i club devono considerare quella derivante dalla gestione diretta degli stadi e dei servizi a essi connessi.
Questa attività, in particolar modo in Italia, appare ancora in uno stato arretrato e dovrebbe spingere molte società a cercare di eliminare tale pecca, permettendo di ottenere il massimo rendimento dalla direzione dell'impianto. In tal modo, le società sportive potranno operare nel corso dell'intera settimana e non, come invece avviene ancora in molte società di primissimo livello, in cui lo stadio rimane aperto solamente durante l'orario della partita settimanale. Molte società, ancora in ritardo nel campo dell'attuazione di politiche di sfruttamento diretto dell'impianto, dovranno dotarsi al più presto di queste strutture, prendendo spunto dalle nazioni che già utilizzano da diversi anni questa forma di gestione.
Nel Nord America, in Inghilterra , in Germania e in alcune altre nazioni europee viene già utilizzano da anni lo stadio quale ulteriore forma di entrata per il club. Gli impianti sono adattati per offrire una serie di servizi e attività commerciali indipendenti dalla tipica funzione del club. Si possono quindi trovare negozi, bar, ristoranti, sale per convegni, musei del club e ogni altro servizio che potrebbe interessare ed essere fonte di attrazione per un potenziale cliente. Inoltre, da tali processi di diversificazione potrebbero nascere offerte di prodotti – servizi complementari, consentendo manovre di sussidio incrociato. Ad esempio, si potrebbero abbassare i prezzi dei biglietti per assistere alle partite al fine che più gente frequenti l'impianto, aumentando così le possibilità di acquisto di altri articoli proposti all'interno della struttura.
La diversificazione delle attività riceve una spinta ancora maggiore quando le società decidono di entrare nel mercato borsistico. Tali società, come prospetto informativo per i loro clienti e per rafforzare la fiducia presso il pubblico, pongono tra gli obiettivi strategici della società proprio la massimizzazione e la diversificazione delle fonti di ricavo.
La situazione italiana degli stadi dimostra il suo ridotto sfruttamento. Gli impianti, come già detto in precedenza, rappresentano dei costi, e non come accade in molti Paesi una fonte di guadagno. La proprietà degli stadi italiani, ad eccezione della Juventus, è dei comuni. Questi non attuano alcuna politica commerciale attorno all'impianto, non favorendo lo sfruttamento delle enormi potenzialità possibili derivanti dal forte legame tifoso -club. Il contesto venutosi a creare in Italia diverge con le infinite possibilità e necessità di utilizzo per altri scopi commerciali dello stadio.
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L'asset stadio e le politiche di marketing relative al prodotto calcio come strumento di business development benchmarking della situazione italiana rispetto a quella delle migliori leghe europee.
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Informazioni tesi
Autore: | Alberto Zampieri |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Marketing e Comunicazione |
Relatore: | Carlo Pagan |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 200 |
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