Scuole primarie e centri per l'educazione ambientale e alla sostenibilità in Friuli Venezia Giulia:
La didattica della geografia
Quali i contributi della didattica della geografia al nostro discorso? La geografia si è sempre occupata dello spazio, assoluto e relativo, e di come lo spazio si trasformi assumendo la connotazione di territorio, cioè spazio di cui l'uomo si appropria cognitivamente facendolo diventare un dato della cultura di quel sistema sociale e trasformato in relazione alle proprie esigenze e progetti.
A partire dal bagaglio scientifico e culturale di questa scienza, la didattica si occupa anche della dimensione personale ed esistenziale dello spazio: ogni spazio diventa territorio per l'individuo ed assume una connotazione speciale, è definito da un luogo dove si radicano identità, conoscenze, pratiche e culture che connotano le persone in modo diverso le une dalle altre.
Nell'evoluzione cognitiva della spazialità, il bambino passa dallo spazio interno a quello esterno, dallo spazio privato/familiare a quello pubblico/societario, dall'immersione nello spazio alla conoscenza su di esso tramite i processi di simbolizzazione e di rappresentazione.
Nell'insegnamento della geografia il passaggio riflessivo sulla personale conoscenza del luogo, conduce allo sviluppo di conoscenze e del senso di appartenenza a comunità sempre più ampie e comprensive. Questo implica una caratterizzazione importante della disciplina non solo a livello metodologico: è legittimata la presenza della dimensione soggettiva dalla quale, in altre discipline, è auspicata una progressiva presa di distanza. La dimensione soggettiva si accompagna e si evolve verso un processo di modellizzazione al fine di produrre pensieri di trasformazione orientati da valori, imperniati sulla sostenibilità e condivisi. L'orientamento in questo scenario non è solo un movimento fisico consapevole all'interno di uno spazio, ma anche in termini identitari di orientamento nelle scelte.
Le Indicazioni per il curricolo evidenziano a proposito della Geografia, l'importanza di "partire, nei primi anni di scuola primaria, dall'approccio senso-percettivo all'ambiente circostante, attraverso un'esplorazione consapevole del contesto” [...] “È soprattutto alla Geografia, infatti, che spetta il delicato compito di conferire il senso dello spazio, accanto a quello del tempo: gli allievi devono attrezzarsi di coordinate spaziali per orientarsi in un territorio”.
L'approccio senso-percettivo e l'osservazione diretta, la connessione e l'interdipendenza degli elementi fisici e antropici rappresentano, oltre che traguardi formativi per la scuola primaria, strumenti di lavoro e di pensiero.
E' su queste basi di partenza che l'uscita didattica nel centro di educazione ambientale oppure nella fattoria didattica o nell'ecomuseo, si incontra e costruisce conoscenza nel senso di "mente locale" in funzione dell'assunzione di un'identità terrestre.
Jeremy Rifkin nella sua analisi di quella che definisce "età dell'accesso", ritiene che "In un mondo connesso, fatto di processi e di temporalità, la geografia è più importante che mai. I contatti fra uomini si fondano su qualcosa di più che un sistema elettronico di trasmissione-ricezione e di un'interfaccia informatica: i legami più profondi tra gli uomini non possono che formarsi e consolidarsi nello spazio geografico. [...]
Tutte le culture reali esistono nello spazio geografico. perchè nel territorio si realizza il legame intimo e, senza intimità, non è possibile creare legami di fiducia sociale e generare veri sentimenti empatici".
Questo brano è tratto dalla tesi:
Scuole primarie e centri per l'educazione ambientale e alla sostenibilità in Friuli Venezia Giulia:
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Informazioni tesi
Autore: | Bianca Della Pietra |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Scienze dell'educazione e della formazione |
Relatore: | Lorena Rocca |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 67 |
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