Storia, documento, immagine nel cinema di Paolo Benvenuti
La diade del potere politico: Tiburzi e Segreti di Stato
Finora abbiamo trattato pellicole che vedono il loro centro d’interesse nel dominio della Chiesa, ma tra il 1996 con Tiburzi e il 2003 con Segreti di Stato gli interessi di Paolo Benvenuti si amplieranno, e dalla sfera del potere religioso andranno a toccare le vicende del potere politico. La completezza di informazioni unita all’esaustività delle trattazioni impongono al regista pisano di partire dall’inizio, vale a dire dall’Unità d’Italia. I due film hanno molti aspetti in comune, in quanto mostrano ancora una volta che i rapporti sociali sono storicamente organizzati secondo una struttura che divide il populus in dominati e dominanti; definizioni queste di più ampio respiro per definire sfruttati e sfruttatori. Altro aspetto che le due pellicole dividono tra loro è l’ineluttabilità della sorte che riguarda i dominati, che subendo il potere, ne vengono da esso usati per i propri scopi spesso illegittimi: sarà così per Domenico Tiburzi come per Salvatore Giuliano. Non in ultimo, con i due film posti in modo da sembrare l’Alpha e l’Omega della politica italiana, Benvenuti ci mostra come fin dal principio l’assenza dello Stato, e quando presente, l’ingiustizia delle sue leggi, abbia consentito la nascita dei fenomeni mafiosi, usati anch’essi dalla politica per motivi economici o elettorali oppure per fare, quando necessario “il lavoro sporco” con il fine di rafforzare il proprio dominio.
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Storia, documento, immagine nel cinema di Paolo Benvenuti
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Informazioni tesi
Autore: | Sergio Battista |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2020-21 |
Università: | Università degli Studi di Roma Tor Vergata |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale |
Relatore: | Luca Mazzei |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 204 |
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