Aspetti valutativi nella disciplina del Patent Box: criticità e prospettive

Come si è illustrato nei capitoli precedenti, per quanto concerne i metodi valutativi utilizzabili per calcolare il reddito implicito, la disciplina Patent Box stabilisce che si faccia riferimento agli standard internazionali elaborati dall'OCSE in tema di prezzi di trasferimento di beni intangibili. Al riguardo, come illustrato nel Capitolo III, il metodo da preferire è quello del confronto di prezzo (CUP).

Qualora il criterio del confronto di prezzo non fosse applicabile per mancanza di dati su transazioni comparabili, la prassi prevede l'applicazione in via subordinata del metodo profit split. Inoltre, la norma prevede la possibilità per il contribuente di impiegare metodi valutativi alternativi ai due precedenti, purché coerenti con le linee guida OCSE e il loro impiego venga motivato adeguatamente.

Nel caso dell'impresa Alfa, la determinazione del reddito figurativo derivante dagli intangibili oggetto di valutazione è stata effettuata per mezzo del criterio CUP con metodologia interna.

La scelta di utilizzare la metodologia interna è stata determinata dalla circostanza che le specificità degli asset agevolabili di Alfa sono tali da impedire qualsiasi tipo di confronto esterno. Inoltre, come espressamente consentito dalla prassi, per determinare la royalty implicita non si è fatto riferimento alla stima di una percentuale di mercato derivante dall'ipotetica licenza d’uso dell’intangibile, bensì al premium price, ovvero alla differenza tra il prezzo di un prodotto branded (o comunque dotato dell'intangibile oggetto di valutazione) e un analogo prodotto unbraded (o comunque non dotato del supporto di quell'intangibile).

Nel caso di Alfa, il premium price è stato determinato attraverso una comparazione interna, ovvero confrontando la marginalità delle vendite delle legatrici dotate degli intangibili oggetto di stima, ovvero dei modelli registrati, con le vendite delle legatrici standard non dotate degli intangibili in commento.