La Crisi dell' Industria Meridionale nel ''Rapporto'' SVIMEZ 2012

Le analisi dimostrano come non solo l'UME non abbia privilegiato l'integrazione fra le differenti economie che l'hanno costituita, ma sia iniziato con essa un celere processo di divaricazione fra economie del centro Europa ed economie periferiche. Frequenti fenomeni di desertificazione produttiva e migrazione di massa è il prezzo che stanno pagando le molte aree dell'Europa del Sud e, tra queste, fra cui il nostro Mezzogiorno.
L'Italia e il Mediterraneo sono sopravvissuti, quindi, solo in quei settori abbandonati perchè non solo erano il fiore all'occhiello di altri paesi a maggiore produttività, in quanto in Italia l'adozione degli stringenti criteri di gestione della finanza pubblica previsti dal Trattato di Maastricht, ha contribuito a determinare un'interruzione del processo di convergenza fra
regioni settentrionali e meridionali, economica e monetaria e processi di concentrazione territoriale. Fu Paul Krugman a sostenere che, una volta costituita la moneta unica, l'Europa avrebbe subito una mutazione del suo tessuto produttivo: suddetta trasformazione non sarebbe, però, avvenuta senza costi poichè le aree periferiche del continente sarebbero state colpite da
desertificazione produttiva e migrazione di lavoratori o verso regioni più ricche e addirittura verso l'estero.
Tali dati, però, mettono in rilievo un elemento importante: la riallocazione territoriale della produzione e dell'occupazione non produce danni solo alle regioni periferiche, ma anche all'UE nel suo complesso e tutto ciò determina una perdita netta di posti di lavoro a livello comunitario.

Da non perdere di vista anche il fenomeno della concentrazione della proprietà e del controllo dei capitali; le imprese delle regioni periferiche d'Europa riescono a sopravvivere o perchè acquisite o perchè operano in subfornitura all'interno delle catene produttive coordinate dai capitali del centro Europa. In breve, il comando va a concentrarsi in Germania e nelle altre aree
centrali dell'UME; invece, le periferie dell'eurozona rimangono popolate da azionisti di minoranza senza alcun potere decisionale e da lavoratori a basso costo e con poche tutele.