La comunicazione della diagnosi grave
La depressione del paziente oncologico
Gli aspetti fisici e psichici della malattia mettono il paziente di fronte a una serie di cambiamenti nella realtà esterna e in quella interna verso i quali deve sviluppare capacità adattive. Nel primo caso c’è la presa di contatto con i limiti nelle diverse attività quotidiane con le mutilazioni del corpo, particolarmente gravi quando, come abbiamo visto, si tratta di quelle che incidono sul vissuto di identità e sulle relazioni esterne, con conseguenti sentimenti di impotenza; nel secondo caso, è il travaglio interiore che permette l’elaborazione delle esperienze e degli affetti suscitati dalla malattia.
Impotenza, sentimento di vulnerabilità e di perdita sono gli elementi che informano la qualità del vissuto depressivo che affiorano con immediatezza nelle esperienze quotidiane dei malato dal confronto con quelle del passato, collocate fra un tempo lontano, a cui pensare con nostalgia, e un futuro carico di timori per l’incertezza della prognosi.
Il tempo del depresso, come si sa, scorre lentamente. Il paziente oncologico è lacerato dai ricordi del passato e dalle angosce per l’incertezza del futuro. Solamente all'interno di un sistema di relazioni intersoggettive (familiari, amici, medico) riesce ancora a vivere spazi di serenità nei quali passato e futuro, distanziati, non sono incombenti sul presente come quando si trova solo con se stesso.
Questi cenni per sottolineare il problema della depressione del malato oncologico e suggerire una riflessione sul concetto dì cura di questo stato affettivo. Crediamo che ogni oncologo, identificandosi con il paziente, si sarà interrogato più volte sino a che punto la depressione sia sempre da considerare uno stato psichico patologico da mediacalizzare, ricorrendo agli antidepressivi. Si sarà anche chiesto qual è, se così si può dire, il confine che permette di discernere una depressione reattiva, adeguata alla consapevolezza di una malattia di estrema gravità, e fonte di per se stessa di intensa sofferenza fisica e morale, da quella patologica, nel senso di un vissuto patologico eccessivo per intensità che supera i limiti della comprensibilità da parte di quanti sono vicini al paziente.
Potremmo provare a definire "dolore mentale", nell'accezione bioniana, i vissuti psichici soggettivi dolorosi che possono essere contenuti ed elaborati dalla mente, e "depressione patologica" lo stato affettivo invasivo, in cui è prevalente la disperazione, la colpa, la negativizzazione assoluta di ogni esperienza umana, il rifiuto che non permette di accettare la realtà, un'aggressività interiorizzata, una rabbia e un'angoscia profonda e incontrollabile non più esprimibile attraverso il linguaggio.
Crediamo che questi casi siano i più difficili da tollerare per i familiari e per il medico per il sentimento di impotenza che nasce dall'incapacità o dall'impossibilità di comunicare con chi si trova a vivere un'intensa esperienza emotiva destrutturante che inibisce la capacità di reagire, di pensare, di comunicare e di dare un senso a quella condizione esistenziale.
C'è per il malato, di fronte all'aggravarsi della malattia, la difficoltà ad affrontare la perdita delle fantasie di immortalità. Il nostro inconscio, secondo Freud, non crede alla propria morte e ogni persona si comporta come se fosse immortale.
La scomparsa di una persona cara mette il familiare di fronte alla rappresentazione della propria morte e alla necessità di elaborare, oltre al lutto per la perdita del congiunto, anche quello delle proprie fantasie di invulnerabilità.
La separazione e I'elaborazione del lutto cambiano profondamente quanti vivono questo processo che comporta profonde trasformazioni interiori: il paziente inizia il progressivo disinvestimento libidico del mondo a partire dagli aspetti più effimeri, mentre i familiari incominciano a interiorizzare gli affetti preparandosi a trasformare in presenza interna gli affetti e i valori che si avviano a perdere nel mondo esterno.
Si realizza quindi il processo di interiorizzazione della persona che, attraverso l'elaborazione del lutto, può essere integrata nel proprio mondo interno.
I sentimenti di solitudine, di estraneazione e la depressione possono essere affrontati attraverso un processo di interiorizzazione accogliendo dentro di sé pensieri, dolori, parti di noi che avevamo affidato alla persona scomparsa, che potrà essere ancora ritrovata nel nostro mondo interno.
Non è sempre facile che tutto questo si realizzi in breve tempo, soprattutto quando è profonda la dipendenza dalla persona che ci ha lasciati.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La comunicazione della diagnosi grave
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Paolo Mainetti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Pavia |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze psicologiche |
Relatore: | Tomaso Vecchi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 21 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi