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Il CAmbridge Neuropsychological Test Automated Battery (CANTAB) per la diagnosi preclinica dei disturbi cognitivi dell'adulto

La demenza frontotemporale

La demenza fronto-temporale (FTD) è una sindrome caratterizzata da degenerazione circoscritta dei lobi prefrontali e temporali anteriori. La manifestazione più comune è una grave alterazione della personalità e della condotta sociale, caratterizzata da inerzia e perdita di iniziativa o disinibizione sociale e distraibilità, con funzione mnestiche relativamente preservate.

I test del CANTAB sono stati utilizzati in uno studio condotto da Rahman del 2006 in cui veniva somministrato il Ritanil a otto pazienti con FTD. Il Ritanil è un farmaco efficace nel “normalizzare” il comportamento decisionale dei pazienti, in modo tale da renderlo meno rischioso. I test usati in questo studio erano il Pattern Recognition Memory (PRM), lo Spatial Span (SSP), l’Intra/Extra Dimensional set shifting (IED), lo Spatial Working Memory (SWM), lo Spatial Recognition Memory (SRM), il Cambridge Gamgling Task (CGT) - specifico per la valutazione dei comportamenti a rischio - e il One-Touch Stockings of Cambridge (OTS). Il CGT è un task che simula un reale processo decisionale: diverse possibilità di scelta, associate a conseguenze più o meno vantaggiose. Le probabilità di vincere o di perdere sono rese esplicite dal rapporto tra caselle rosse e blu. L'attività richiede ai partecipanti di decidere se uno stimolo sarà nascosto dietro una scatola rossa o una scatola blu. Ai partecipanti viene quindi chiesto di scommettere una parte dei loro punti a sostegno della decisione.

Al test CGT i pazienti con demenza frontotemporale assumevano più rischi nella scommessa rispetto ai controlli. Somministrando una singola dose (40 mg) si è visto che il Ritanil è efficace per riportare nella norma i processi decisionali dei pazienti con demenza frontotemporale, anche se non ci sono stati effetti significativi su altri aspetti della cognizione, tra cui la memoria di lavoro, lo spostamento dell'attenzione e l'apprendimento.
La Demenza Fronto-Temporale rappresenta la classificazione diagnostica di sindromi molto eterogenee, accomunate a livello istopatologico da un interessamento dei lobi frontali e temporali, il cui più comune correlato neuropatologico è la deposizione di corpi di Pick.

Il gradiente prevalentemente frontale versus temporale della neurodegenerazione si accompagna a correlati clinici e cognitivi distinti, rappresentati rispettivamente da una sindrome a espressione comportamentale e neuropsichiatrica, con declino delle funzioni esecutive quali flessibilità cognitiva, memoria di lavoro, e pianificazione, e da una sindrome a espressione corticalmente “posteriore” con deficit del linguaggio e della memoria semantica (Rahman et al, 1999). Le misure neuropsicologiche classiche di attenzione, memoria, linguaggio e funzioni esecutive non mostrano sufficiente capacità di differenziare la demenza fronto-temporale e la malattia di Alzheimer.

Studi con la batteria CANTAB condotti su pazienti bvFTD hanno permesso di chiarire ulteriormente le funzioni cognitive maggiormente interessate dal declino, in stretta relazione con substrati neurali specifici all'interno della corteccia prefrontale. Benchè tipicamente i deficit a carico delle funzioni esecutive comportino un deterioramento nelle capacità di memoria di lavoro spaziale, le prestazioni dei pazienti bvFTD al test Spatial Working Memory della batteria CANTAB non hanno fatto registrare punteggi deficitari rispetto ai controlli sani, a differenza di quanto avviene nel medesimo test per i pazienti con malattia di Parkinson.

Il risparmio della memoria di lavoro spaziale nei pazienti bvFTD, a fronte di un marcato deficit a carico della presa di decisione, può essere spiegato dalla differenza anatomica delle regioni prefrontali coinvolte: mentre le sezioni ventro-mediale ed orbito-frontale – base anatomo-funzionale delle abilità di presa di decisione - sono particolarmente affette dalla neurodegenerazione in questi pazienti, le regioni dorsolaterali – determinanti per la efficienza della working memory- sono relativamente risparmiate. Ciò vale anche per le rispettive proiezioni con le regioni dello striato e i network fronto-sottocorticali specifici (Rahman et al, 1999).

Lee et al. nel 2003 hanno esaminato la funzione mnestica dei pazienti con demenza frontotemporale somministrando il Delayed Matching to Sample (DMS) e il Paired Associates Learning (PAL). Le loro prestazioni sono state poi confrontate con quelle di pazienti con malattia di Alzheimer descritte da Swainson et al. (2001). Mentre i pazienti con demenza di tipo Alzheimer hanno mostrato difficoltà in entrambi i test, la performance di quelli con demenza frontotemporale non era significativamente peggiore di quella dei controlli.

Questi risultati confermano che i test di memoria episodica, soprattutto per la posizione degli oggetti nello spazio, possono essere utili nella diagnosi precoce e per differenziare la demenza frontotemporale da quella di tipo Alzheimer. L'uso combinato dei due test, infatti, potrebbe chiarire la natura della demenza: se un paziente ha difficoltà nello svolgere i test, questa potrebbe suggerire che la demenza non è frontotemporale ma anzi potrebbe essere di tipo Alzheimer; se invece la prestazione è pari a quella dei controlli, allora la demenza di Alzheimer va esclusa ed è possibile che si tratti di demenza frontotemporale.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il CAmbridge Neuropsychological Test Automated Battery (CANTAB) per la diagnosi preclinica dei disturbi cognitivi dell'adulto

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Informazioni tesi

  Autore: Giada Tanaceto
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia Clinica e della Salute e Neuropsicologia
  Relatore: Lucilla  Parnetti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 70

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