Contestazione studentesca e opinione pubblica tra il 1968 e il 1977
La crisi del Movimento studentesco e l’ascesa della sinistra extraparlamentare
Alla fine degli anni sessanta, il Movimento studentesco appare come un’enorme nebulosa piena di elementi molto eterogenei: un mix di guevaristi, marxisti, maoisti e anarchici, accomunati da un sentimento antiautoritario e antifascista.
Come sottolinea lo storico Giuseppe Carlo Marino, l’unico distinguo possibile è tra «quelli che stavano dentro il Movimento (e che, pertanto, non avrebbero potuto che essere antiautoritari e antifascisti) e quelli che stavano fuori e che, di conseguenza, avrebbero potuto essere soltanto fascisti o giù di lì» (Marino, ‘Biografia del Sessantotto. Utopie, conquiste, sbandamenti’).
[...]
Preso atto della situazione, gli studenti decidono di tradire la loro naturale “vocazione universitaria” per lanciarsi in una nuova sfida: nasce così un nuovo Movimento studentesco che si configura come un movimento politico di massa che si propone di intervenire sui grandi temi della lotta di classe e di ragionare su possibili forme di alleanza con la classe operaia.
Tra il 25 e il 26 luglio 1969, a tre settimane dalla rivolta di Corso Traiano, si svolge a Torino il primo convegno nazionale delle “avanguardie operaie e studentesche”.
Nel corso del dibattito emerge una forte contrapposizione tra la linea sostenuta da Franco Piperno, del movimento romano, che propone di costituire un’organizzazione unitaria di tipo bolscevico-leninista, e quella indicata da Guido Viale, esponente del movimento torinese, favorevole all’istituzione di un coordinamento nazionale delle avanguardie.
Questa differenziazione porta in autunno, in un periodo di vera e propria offensiva proletaria, alla nascita di due collettivi che si pongono il problema dell’organizzazione della lotta nelle fabbriche: Potere Operaio e Lotta Continua.
Diversi per ispirazione, ma entrambi autonomi dai partiti e dai sindacati, sono due gruppi della cosiddetta “Nuova sinistra”, meglio nota come sinistra extraparlamentare o rivoluzionaria.
Mentre Potere Operaio, che nasce a settembre da una frangia del movimento romano, capeggiata da Franco Piperno, intende ripristinare «l’originario modello leninista del Pci»; Lotta Continua, fondato da Adriano Sofri e animato da un spirito libertario e anarchico, vuole invece l’eliminazione di ogni potere costituito.
Altri gruppi della sinistra extraparlamentare degni di nota sono il “Manifesto” e il “Collettivo Politico Metropolitano”. Il primo ruota intorno alle figure di Rossana Rossanda, Aldo Natoli e Luigi Pintor, dirigenti comunisti allontanati dal partito perché fortemente critici nei confronti del regime sovietico, a loro dire troppo ingessato e poco rivoluzionario.
Il provvedimento di espulsione suscita tante polemiche, specie sui giornali moderati che parlano di grave atto lesivo della libertà d’espressione.
[...]
Gli “eretici” del “Manifesto” considerano il Movimento studentesco «l’unica forza sociale immediatamente mobilitabile per una lotta generale» e non disdegnano l’idea di passare alla lotta armata.
Sulla stessa lunghezza d’onda, se non addirittura su un registro più radicale, si muove il “Collettivo Politico Metropolitano”: sorto ufficialmente l’8 settembre 1969, conta nelle sue fila il nucleo che, l’anno successivo, fonderà le Brigate Rosse.
L’obiettivo del CPM è portare fuori dalle fabbriche e dalle scuole l’offensiva generalizzata al sistema, investendo l’intera area metropolitana.
Nel novembre del 1969, in un convegno del Collettivo, organizzato a Chiavari, viene prodotto un opuscolo, intitolato “Lotta sociale e organizzazione nella metropoli”, che affronta il problema della lotta armata e della violenza politica nei centri urbani:
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Contestazione studentesca e opinione pubblica tra il 1968 e il 1977
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Informazioni tesi
Autore: | Antonio Ventimiglia |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Messina |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Metodi e linguaggi del Giornalismo |
Relatore: | Patrizia De Salvo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 145 |
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