Il format della Società Benefit per lo sviluppo sostenibile

In questa parte si andrà ad esaminare la crescita delle Società Benefit in Italia. In seguito alla promulgazione della Legge n. 208 del 28 dicembre 2015 le prime aziende che furono a compiere il transito da Società tradizionale a Società Benefit furono le seguenti:
1. D-Orbit (sistemi per la sicurezza spaziale);
2. Dermophisiologique (cosmetici);
3. Nativa (Future Fit Design);
4. Croqqer.it (marketplace per lo scambio di servizi di lavoro a impatto sociale positivo);
5. Mailwork (piattaforma per la riqualificazione energetica e sostenibile degli edifici);
Dai dati ricavati da InfoCamere e rappresentati nel libro, curato dai Professori Carlo Bellavite e Raul Caruso, che si intitola "Società Benefit - Profili giuridici ed economico-aziendali", si può affermare che, nel 2019, c'erano 435 SB dislocate su tutto il territorio nazionale e circa 8 aziende su 10 avevano, insieme alla dicitura di SB, la classificazione giuridica di S.r.l.
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Oltre che l'analisi della forma giuridica presente nelle SB, sono illustrate all'interno della pubblicazione, sempre a cura dei Professori Carlo Bellavite e da Raul Caruso, tramite una partnership con Assobenefit (l'Associazione Nazionale per le Società Benefit, nata il 14 dicembre 2018), determinate ricerche che consistevano nell'invio dei sondaggi a 226 imprese tra il mese di aprile e il mese di giugno 2020, con l'obiettivo di raccogliere le motivazioni che hanno indotto le imprese (un campione di 226 imprese) ad adottare il "VALORE BENEFIT".
Su 226 organizzazioni hanno risposto al sondaggio circa il 30 % circa (67 rispondenti). Allo scopo di ricavare le ragioni che hanno indotto gli imprenditori ad adottare la forma di BC, si è chiesto a loro di esprimere un giudizio, in base ai principi dettati dalla scala "Likert", nella quale sono presenti criteri di valutazione che vanno da 1 (assolutamente in disaccordo) fino a 7 (assolutamente d'accordo), su una serie di possibili motivazioni che hanno indirizzato verso tale scelta (Bellavite e Caruso, 2020).
Questa scala venne ideata, nel 1932, dallo psicometrico americano Rensis Likert, atta a misurare le opinioni e gli atteggiamenti della gente.
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I risultati mettono in risalto che la ragione che trova maggiormente d'accordo le varie società è la volontà di "raggiungere nuovi obiettivi sociali e/o ambientali" con un valore medio di 5,51, seguito successivamente, dalla volontà di "aumentare le performance degli obiettivi sociali e/o ambientali" con un valore medio di 5,06 e, successivamente, di voler "diffondere internamente una cultura benefit (aziendale)" con un valore medio di 5,06. Quindi le Aziende guardano al contesto Benefit come un possibile strumento con il quale poter aumentare i loro obiettivi sociali e, potenzialmente, raggiungerne di nuovi. Da questi dati, si può dedurre, in cambio, che le motivazioni non sono collegate ad aspetti esterni come, ad esempio, la possibilità di accedere alle relazioni con altri fornitori strategici (Media di 2,37), la possibilità di ottenere visibilità nei confronti di aziende che fanno parte dell'ambito Benefit (Media di 2,84) oppure come ottenere vantaggi competitivi sul mercato (Media di 3,52). Per andare più a fondo, si è indagato sulle motivazioni riguardanti il raggiungimento di obiettivi sociali e ambientali chiedendo, in aggiunta, agli imprenditori di dare la loro opinione su un elenco di possibili motivazioni e i risultati sono rappresentati nella Tab. successiva.
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