Il Museo Majakovskij di Mosca
La creazione del Museo
In seguito allo stanziamento di fondi per il progetto di costruzione di un nuovo museo dedicato al poeta futurista Majakovskij si provvide allo sgombero del palazzo al numero 3/6 del passaggio Serov. Al quarto piano di questo complesso di appartamenti in coabitazione (kommunal’naja kvartira ) si trovava infatti il locale assegnato nel 1919 a Vladimir Vladimirovič Majakovskij, e che egli usava come studio. La posizione centrale in effetti, dell'appartamento, risultava estremamente agevole per tenere i contatti con gli editori che davano in stampa le sue opere e per restare sempre aggiornato sulle novità in campo culturale e politico. In quella stanzetta di dodici metri quadrati, in cui vennero composte molte delle opere che lo resero famoso, Majakovskij il 14 aprile 1930 si uccise. Quella stessa stanzetta, rimasta intatta da quella data, e definita nella guida del museo, secondo la definizione apparsa in vari componimenti del poeta stesso, “stanza-barchetta” è il cuore pulsante della mostra che attualmente occupa il palazzo.
In seguito alle esposizioni degli anni Ottanta, a cui abbiamo accennato in precedenza, nel 1987 si giunse alla ristrutturazione – che più assomiglia ad una vera e propria ricostruzione – del museo secondo i nuovi sperimentali canoni estetici.
Sotto la guida della direttrice Svetlana Efimovna Strižnova, Evgenij Amaspjur e Taras Poljakov redassero il programma artistico del museo (szenarij) intitolandolo “Majakovskij, cantore della rivoluzione e dello sviluppo socialista” (pivez revoluzij i sozialisticheskogo ctrojtel’stvo). Il progetto passò il giudizio della commissione del Partito e i lavori poterono iniziare. Tuttavia proprio la posizione centralissima del palazzo e in particolare l’estrema vicinanza col palazzo della Lubjanka, al tempo sede di una parte della polizia segreta di stato (KGB), pose una nuova questione: il territorio adiacente il palazzo, scelto come sede del museo, apparteneva all’ufficio di statistica del KGB, e dunque era coperto dal segreto di Stato. Le imprese scelte per la ricostruzione del museo dunque non potevano entrare all’interno di quell’area. Per questo motivo furono i soldati e gli ufficiali stessi del KGB, a fornire la manovalanza necessaria per i lavori.
Il progetto iniziale prevedeva che il museo venisse inaugurato in concomitanza con il centenario della nascita dell’artista, che ricorreva nel 1993. Tuttavia, i lavori iniziati nel 1987 si conclusero a tempo di record, nel 1989 . In soli due anni il palazzo era stato completamente distrutto (rimangono intatte solo la stanza del poeta, e le mura portanti) e ricostruito in una veste inedita.
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Il Museo Majakovskij di Mosca
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Informazioni tesi
Autore: | Chiara Tozzetti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università per stranieri di Siena |
Facoltà: | Mediazione linguistica e culturale |
Corso: | Mediazione |
Relatore: | Marco Campigli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 56 |
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