Le cattedrali del consumo nel settore crocieristico: il caso Costa Concordia

Le navi da crociera in genere, come anche i villaggi vacanze, i casinò ed altre strutture razionalizzate, sono considerate alla stregua di non luoghi. Queste strutture sono delle vere e proprie sagome, esportate in tutto il mondo e composte da diversi moduli. All’interno della Costa Concordia non si trova, infatti, alcun elemento che, estrapolandola dal contesto, permetta di intuire in quale epoca è stata costruita né il suo luogo d’origine.
Tutto, al suo interno, è stato pensato centralmente e i frequentatori non possono personalizzarla in alcun modo. Dal momento che si tratta di un non luogo, quindi di un luogo non reale, non permette alle persone di creare al suo interno dei rapporti duraturi.
Negli ultimi tempi, le navi da crociera ed il concetto stesso di crociera è variato. In passato, le persone che intraprendevano questo tipo di esperienza, lo facevano con l’intento di utilizzare la nave principalmente come un mezzo di locomozione particolare per spostarsi da un luogo all’altro. Negli ultimi tempi invece, le navi sono divenute sempre più lussuose e confortevoli, tanto da divenire esse stesse delle mete di viaggio e non dei semplici mezzi di trasporto. Molte persone che optano per una crociera affermano addirittura di non essere mai scesi dalla nave per tutta la durata del viaggio.
Per questo motivo, esattamente come affermava Ritzer, questa cattedrale del consumo è divenuta una meta di pellegrinaggio, che oscura tutte le diverse attrazioni che si trovano lungo le tappe previste di una normale crociera. Le stesse persone che affermano di aver soggiornato tutto il tempo sulla nave, hanno intrapreso la vacanza non per visitare i luoghi che venivano offerti, ma con il fine di poter sfruttare tutti i comfort offerti dalla nave. La nave diviene quindi la ragione principale per la scelta della crociera come modalità di viaggio.