Psicologia dei Rally
La comunicazione tra pilota e navigatore nei rally
In tutte le competizioni su strada, sin dagli esordi, è sempre presente un equipaggio formato da due persone: il pilota e il “secondo”. Inizialmente i piloti sono gentiluomini benestanti di nobili origini, con la passione per le imprese emozionanti e pioneristiche e molto spesso dotati di grande talento. Il secondo invece, nasce con il ruolo di tecnico, qualcosa di più di un semplice meccanico, un profondo conoscitore delle vetture, all’epoca prototipi costruiti dagli stessi concorrenti. In seguito, con l’evoluzione tecnica e l’aumento delle disponibilità (sia tecniche che economiche), nascono le scuderie e le prime assistenze organizzate.
Di conseguenza la figura del secondo perde la connotazione puramente tecnico/manuale, per acquisire sempre più il vero ruolo del Navigatore, ossia di guida e ricerca del percorso di gara. Un’ulteriore specializzazione dei ruoli e della tecnica di preparazione alle gara (ricognizioni e test) ha modificato ancora le mansioni di questa figura, con l’introduzione per i tratti di velocità chiusi al traffico, delle note, ovvero lo svolgimento del percorso di gara, trascritto attraverso simboli e letto man mano che la vettura avanza, per caratteristiche della strada che sta affrontando. Pertanto oggi il navigatore di fatto “naviga” poco, in quanto i percorsi sono già noti essendo possibile provarli più volte, ma ha acquisito caratteristiche di coordinazione e gestore della strategia di gara e di ottimizzatore ed equilibratore delle prestazione del pilota.
Il rally è una gara mista di regolarità e velocità. Occorre quindi coniugare le prestazioni velocistiche con il rispetto del mezzo. Fondamentale, infatti, è la pianificazione strategica dei diversi momenti della competizione, come rifornimenti, le manutenzioni, il rispetto dei tempi imposti, le ricognizioni in modo tale da limitare il più possibile gli imprevisti a quelle situazioni imponderabili quali ad esempio i guasti meccanici, le forature, le uscite di strada, le condizioni meteo avverse. In gara è indispensabile avere il più possibile la visione generale della dislocazione dei diversi mezzi e figure della piccola o grande organizzazione della quale si dispone.
Conoscere la fruibilità di materiali quali gomme, ricambi, carburante a disposizione nonché disporre di informazioni il più possibile aggiornate in tempo reale sulla posizione in classifica, per poter pianificare la strategia di gara nel modo più favorevole. Il navigatore è anche e soprattutto un organizzatore, ossia deve curare come da una cabina di regia tutto lo svolgimento della competizione, a partire spesso dalle iscrizioni, gli alberghi e proseguendo con il ritiro della documentazione di gara, le ricognizioni, l’organizzazione dei mezzi di assistenza, la necessità di gomme e benzina. La capacità di avere sempre tutto sotto controllo è l’elemento che determina il successo o l’insuccesso di una gara.
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Psicologia dei Rally
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Informazioni tesi
Autore: | Nicola Berutti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Scienze Motorie |
Corso: | Scienze Motorie e Sportive |
Relatore: | Claudia Gambarino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 83 |
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