Cambiamento organizzativo e pratiche di gestione del personale
La comunicazione nei processi di cambiamento
Invernizzi (1997, p. 303) definisce la comunicazione organizzativa come “l’insieme dei processi di creazione, di scambio di messaggi e di informazioni all’interno delle diverse reti di relazioni che costituiscono l’essenza dell’organizzazione. Essa coinvolge i membri interni, i collaboratori interno-esterni e tutti i soggetti esterni in qualche modo interessati o coinvolti nella vita dell’organizzazione. Essa consente ai soggetti ricordati di conoscere e partecipare ai processi produttivi e decisionali; di conoscere tutta l’organizzazione, le sue attività, le sue politiche e i cambiamenti in corso; di definire e condividere la missione, la cultura e i valori d’impresa”.
In seguito all’evoluzione dei modelli organizzativi da quelli gerarchico-burocratico a quelli più flessibili, anche i bisogni di comunicazione nell’organizzazione si sono evoluti.
Molte aziende si sono dotate di unità organizzative dedicate e la Dru viene sempre più spesso investita dalle attività di comunicazione, sia dal lato del supporto tecnico all’alta direzione per la diffusione di strategie, cultura e valori d’azienda, sia dal lato della gestione delle risorse umane (Costa e Gianecchini, 2009).
I canali dei quali il management si può avvalere sono quelli della comunicazione formale o della comunicazione informale. La comunicazione formale comprende i canali che seguono la catena del comando stabilita dalla gerarchia e dall’autorità; comunicazioni scritte quali lettere, dichiarazioni ufficiali di polizie e altri tipi di annunci. I canali informali invece divergono invece da quelli formali poiché bypassano livelli gerarchici o tagliano attraverso la catena verticale del comando. In alcune organizzazioni i manager si mostrano in giro per l’azienda per incontrare i dipendenti dei livelli inferiori al fine di sviluppare relazioni di fiducia riducendo la distanza e mostrandosi disponibili all’ascolto, tecnica che aumenta anche la disponibilità di informazioni disponibili per processi di decision making che tengano conto anche delle esigenze dei lavoratori (French et al., 2008).
I comportamenti di comunicazione all’interno delle organizzazioni sono influenzati dagli obiettivi dell’organizzazione stessa e delle persone che la compongono, dalla cultura e dalle caratteristiche personali di tali attori e dal contesto di riferimento (Mazzei, 1997).
Davenport afferma che non si può attendere l’ultimazione del progetto per cominciare ad interessarsi della gestione del cambiamento ma che in ogni fase è necessario pubblicizzare i risultati delle attività avviate e il tipo di misure che si possono intraprendere sicuri che siano ben accette all’organizzazione. “La comunicazione e costruzione del commitment è necessaria a tutti i livelli” (1994, p.207). La comunicazione riveste un’importanza fondamentale ai fini del coinvolgimento, dato che i lavoratori non rispondono unicamente ad incentivi economici ma sono portatori di bisogni psicologici e sociali che possono essere soddisfatti proprio attraverso un attento uso della comunicazione. La comunicazione aiuta anche la definizione e la diffusione di un modo di agire e di pensare comuni, incrementando la fiducia di cui l’impresa dispone presso i suoi interlocutori (Corvi, 2007).
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Cambiamento organizzativo e pratiche di gestione del personale
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Informazioni tesi
Autore: | Angela Carovani |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Governo e Direzione d'Impresa |
Relatore: | Daria Sarti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 163 |
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