L'informazione attraverso la radio: da Marconi al Web, un secolo di storia

Negli anni Settanta del Novecento, in Italia, si è verificato un vero e proprio boom delle radio libere, che hanno interrotto il monopolio dell'etere da parte delle emittenti statali permettendo ai giovani radioamatori di opporsi a una forma di censura nascosta, ma particolarmente attiva. Chiunque, con gli strumenti adeguati, era in grado di trasmettere, fino a qualche chilometro di distanza, una canzone, un'intervista, un dibattito, un pensiero. 

La radio è cambiata molto nel corso del tempo, sia nelle forme sia nei contenuti che veicola, si è ibridata con i social media, è diventata ancora più interstiziale, si è adattata ai tempi febbrili e distratti della contemporaneità. Ciò nonostante non ha perso le sue caratteristiche fondamentali legate all'ascolto, al timbro vocale e alla musica. La radio è al passo con l'innovazione e con la trasformazione tecnologica: digitale e Internet contribuiscono ad arricchire le piattaforme attraverso le quali si ascoltano i contenuti radiofonici. Gli strumenti principali che consentono di seguire il medium sono le onde medie, corte o lunghe, la televisione digitale, tutti i tipi di smartphones, il satellite, il web, i social network. La varietà di strumenti sta determinando cambiamenti sensibili nel modo in cui le persone ascoltano la radio. Secondo i recenti dati britannici, il 59 per cento della popolazione ascolta la radio via piattaforme digitali, ovvero DAB, DTV, online e app. Le app, in particolare, sono destinate a crescere anche perché si stanno moltiplicando le radio news app, specializzate nella diffusione delle notizie dell'ultimo minuto.

Uno degli elementi più rilevanti della rivoluzione digitale è senz'altro il podcasting, una nuova modalità di distribuzione e di fruizione dei programmi radiofonici, un sistema attraverso il quale è possibile scaricare automaticamente risorse audio e video, chiamate podcast, dal sito dell'emittente. Il programma necessario per l'utilizzo dei contenuti in podcasting è detto aggregatore (o feeder) e consente di ricevere, sulla memoria del proprio computer, il materiale richiesto non appena viene pubblicato dal fornitore. Il neologismo podcasting nasce dall'unione dei termini ipod, ossia il celeberrimo lettore MP3 dell'americana Apple e broadcasting, sistema che consiste nell'ascolto dei podcast nel luogo e nel momento che si preferisce, senza limiti. In questo modo, il concetto della diretta, della contemporaneità tra la divulgazione dell'informazione e la ricezione della stessa viene, in parte, scardinato. I podcast premiano i prodotti di lunga durata, quelli meno legali all'attualità e che si prestano all'ascolto non necessariamente vicino alla messa in onda. [...]