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Lo psicologo in Pronto Soccorso all'interno dell'Equipe Sanitaria

La collaborazione interdisciplinare

Il pronto soccorso è il luogo in cui confluiscono domande eterogenee di cura che prevedono l’intervento di diverse figure professionali, e in cui si possono verificare cambiamenti improvvisi che orientano in modi differenti le azioni e le comunicazioni tra i presenti (Bernardini, 2022). Lo psicologo lavora a stretto contatto con l’intera equipe sanitaria formata da medici, infermieri, soccorritori e altre figure professionali specializzate presenti all’interno del PS o nei servizi presenti sul territorio, e principalmente si occupa di supportare psicologicamente il team di lavoro, qualora emergessero dei bisogni, e di integrarsi completamente con esso per dare completo sostegno agli assistiti e ai sanitari stessi nella gestione dei pazienti. Ad esempio, lo psicologo può collaborare con i medici per valutare lo stato emotivo, cognitivo e comportamentale dei pazienti e per individuare eventuali problemi psicologici che possono influire sulla loro salute: inoltre, lo psicologo può supportare i medici nella gestione dello stress e nella comunicazione delle bad news a pazienti e famigliari. Lo psicologo lavora anche in stretta collaborazione con gli infermieri, fornendo loro supporto psicologico e pratico nella gestione dei pazienti più complessi, e anche con i soccorritori, prevenendo in loro disturbi di natura post traumatica e supportando i pazienti e le loro famiglie nella gestione dell’emergenza e dell'ansia legati all'evento traumatico.
In uno studio che tratta i disturbi psichici in pronto soccorso (Daini et al., 2012), è stato anche trattata la collaborazione interdisciplinare individuando le criticità presenti sul luogo di lavoro. Nello specifico, viene posta attenzione al livello di integrazione percepito dallo psicologo con le altre figure professioni e ne risulta che nel caso in cui non si presentano condizione fisiche rilevanti sul piano clinico oppure in casi in cui la patologia organica pone in secondo piano lo stato d’ansia del paziente, allora è presente una scarsa integrazione dello psicologo in equipe; differente invece, quando le condizioni fisiche-cliniche del paziente sono più gravi e legate da farmacodipendenza, alcolismo, lutto, tentato suicidio, autolesione e psicosi (Daini et al., 2012). Tale problematica, presente in un contesto di emergenza-urgenza in cui la figura dello psicologo non fa parte della configurazione culturale abituale, rischia di separare gli aspetti fisici e psicologici della salute e quindi di non rispettare il principio teorico unitario di mente-corpo (Bernardini, 2022). Per ovviare a ciò, è importate il coordinamento degli interventi all’interno dell’equipe sanitaria: uno stesso paziente può aver bisogno di cure differenti su più fronti e in tal caso è possibile, ed utile, accordarsi e lavorare in sinergia tra diversi professionisti creando un intervento integrato. Quest’ultimo necessita di un coordinamento tra le diverse figure professionali, ad esempio tra psicologo e psichiatra, che nasce prima di tutto dal riconoscimento della propria identità professionale: è auspicabile, inoltre, che l’equipe si conosca e che sappia lavorare insieme rispettando il lavoro dei colleghi. Al contrario, l’intervento non integrato, frutto del non riconoscimento della propria identità professionale, rischia di risultare simmetrico, oppure poco coerente l’uno verso l’altro o ridondante, con il pericolo di rafforzare i meccanismi di scissione e di favorire il mantenimento dello status quo (Daini et al., 2012). Per poter lavorare in equipe, è dunque necessario coniugare e modulare principi, valori, linguaggi e prassi che appartengono al proprio gruppo professionale, con principi, valori, linguaggi e prassi di altri gruppi professionali in vista di un obiettivo comune. In altre parole, imparare a lavorare in equipe significa apprendere la cultura del lavoro di gruppo ed iniziare a considerare quest’ultimo come territorio di incrocio relazionale e di mediazione per riconoscere, valorizzare e governare i differenti punti di vista con l’obiettivo di integrarli tra loro per giungere al risultato finale di cura: l’equipe è un sistema di posizioni nel quale ognuno occupa un proprio spazio di autonomia e responsabilità e dove l’abitudine di un pensiero razionale, analitico e lineare lascia il posto ad un pensiero guidato dall’ascolto attivo e ad una cultura dello scambio e della collaborazione che consenta di collegare le differenti professionalità presenti nell’equipe sanitaria.
In sintesi, la collaborazione interdisciplinare tra lo psicologo e le altre figure professionali presenti in pronto soccorso è essenziale per garantire che i pazienti, con esigenze ed urgenze diverse, ricevano le cure più appropriate e adeguate: la sinergia tra le diverse figure professionali permette di fornire un supporto globale al paziente, sia dal punto di vista medico che psicologico e la capacità di collaborare efficacemente tra differenti professionisti sanitari specializzati, garantisce la qualità dell’assistenza

Questo brano è tratto dalla tesi:

Lo psicologo in Pronto Soccorso all'interno dell'Equipe Sanitaria

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Informazioni tesi

  Autore: Claudia Fontanella
  Tipo: Tesi di Master
Master in Master di Secondo Livello in Psicologia dell'Emergenza e Psicotraumatologia
Anno: 2022
Docente/Relatore: Lucia Bernardini
Istituito da: Humanitas University
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 33

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Parole chiave

psicologia
emergenza
pronto soccorso
psicologia dell'emergenza
collaborazione interdisciplinare
psicotraumatologia
psicologia ospedaliera
overcrowding

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