Progetto di recupero e valorizzazione dell’area degli ex mulino e macello di Lonigo (VI). Dialogo tra opifici storici e residenze moderne attraverso un nuovo itinerario ciclopedonale
La città e i suoi servizi
Chi arriva a Lonigo conoscendone la fama, la immagina come una città di pianura adagiata tra il verde dei vastissimi campi solcati dal Guà, da torrentelli e fossati.Ma approfondendone la conoscenza si scopre anche la parte collinare, fonte di continue bellezze e meta, almeno d'estate, di passeggiate e di scoperte (o riscoperte) di ville nobili, casolari dignitosi e antiche osterie. Lonigo è oggi una città di 16.322 abitanti, il 21% dei quali stranieri, provenienti in gran parte da Asia e Africa. Si estende su un territorio di 49 chilometri quadrati, a 31 metri sul livello del mare, protetta ad est dai Colli Berici digradanti verso sud e ovest nella grande pianura, e confinante con la provincia veronese.
Conta quattro frazioni (Almisano, Bagnolo, Madonna e Monticello) e parte del territorio di Lobbia (Lobbia Vicentina distinta da Lobbia Veronese). Dal punto di vita religioso vi si possono riconoscere un Duomo in qualità di chiesa parrocchiale, dedicato al SS. Redentore, edificato tra il 1877 e il 1895; una chiesa dedicata ai Santi Cristoforo, Quirico e Giuditta, edificata a metà del Cinquecento sul sedime di un’antica pieve forse risalente al Duecento, cui è annesso l’Istituto Parrocchiale con scuola materna, gestito dalle Sorelle della Misericordia; una chiesa dedicata a San Giovanni Battista annessa all’Ospedale Civile; un convento di frati francescani minori di San Daniele con annesso seminario; la sede dei Padri Pavoniani con annessa Scuola Secondaria privata; un Santuario di devozione mariana alla Madonna dei Miracoli nella frazione di Madonna; la chiesa di Sant’Apollinare nella frazione di Monticello, di origine medievale, costruita sui resti di un castello della famiglia De’ Monticelli.
Dal punto di vista culturale in città esiste, da tempo immemorabile, la tradizione degli spettacoli teatrali. Un tempo i leoniceni appartenenti alla nobiltà e alla ricca borghesia si intrattenevano, dapprima, nei teatri familiari privati, successivamente, dal 1794 per quasi un secolo, al teatro “Dei Concordi”. Sul finire dell’Ottocento, il popolo sentì grande la necessità di un teatro democratico, aperto a tutti; ecco che dal 1892 entrò in funzione il nuovo “Teatro Comunale Giuseppe Verdi” costruito sul piazzale antistante la “Chiesa Vecchia” e che ancora oggi è testimone del fermento culturale cittadino. Altri luoghi di ritrovo che testimoniano le esigenze della città sono i duecinema, la biblioteca comunale che attualmente conta un patrimonio librario di circa 36.500 volumi, e le ville:tra tutte la Rocca Pisana, poi Palazzo Pisani e Villa Pisani (ora Pisani-Bonetti) a Bagnolo, quindi Villa San Fermo Giovannelli (voluta dal principe Andrea Giovannelli sui resti del precedente Palazzo Contarini, recentemente restaurata dai padri Pavoniani nel 1968), cui è annessa la chiesetta dei SS. Fermo e Rustico e, infine, un chiostro risalente al Cinquecento.
Oltre a queste, si conta una discreta quantità di palazzi e dimore di pregio tra cui: Villa Mugna voluta da Giuseppe Mugna a inizio Novecento; Palazzo Volpe la cui tipologia edilizia è al limite tra il palazzo e la villa di campagna con adiacenti barchesse e porticati; palazzo Mocenigo-Soranzo, residenza dei Conti proprietari del mulino oggetto del presente lavoro e ora divenuta sede dell’Istituto Tecnico Agrario Alberto Trentin. Dal punto di vista sportivo a Lonigo è stata designata un’area, già dagli anni settanta, in cui sono stati concentrati tutti gli impianti; tale zona si trova a sud del centro storico e comprende: una palestra con parete di arrampicata, annessa alla scuola primaria ma aperta a società e privati, su prenotazione; uno stadio comunale con pista di atletica e del salto in lungo; campi da tennis coperti e scoperti; un bocciodromo; una piscina comunale coperta e olimpionica scoperta; una pista da speed-way; un poligono per il tiro a segno; varie palestre annesse alle scuole e al centro giovanile diocesano, dedicate a varie attività.
Dal punto di vista artigianale e commerciale Lonigo presenta un’offerta molto ampia; dalla vecchia bottega sotto casa al grande supermercato e pure discount. Il centro, inoltre, è ricco di negozi che rendono più liete le passeggiate e incontrano le necessità di abitanti e turisti con un’ampia gamma di prodotti. Le piccole attività si concentrano nel centro storico o attorno alle piazze e piazzette, oppure lungo le principali vie d’accesso alla città; i grandi supermercati sono posti in aree più marginali. Sono, inoltre, individuate apposite aree marginali alla città in cui si è sviluppata l’industria dei capannoni, con ditte che offrono posti di lavoro a residenti e non.
Dal punto di vista turistico e di svago sono molti gli interessi attrattivi: dal paesaggio collinare alle vie del gusto e del vino, agli itinerari architettonici. Per incontrare queste esigenze sono nate associazioni culturali ad hoc e vengono regolarmente organizzate attività di spettacoli, visite, serate a tema ma anche realizzate mostre ed esposizioni. La ricettività conta ben 22 esercizi dedicati all’attività di bar, solamente nel centro storico e residenziale, uniti ad un paio di wine-bar e birrerie. Agriturismi e alberghi sono pochi rispetto alle capacità attrattive,e dislocati in aree marginali; due agriturismi su tre sono sui colli anche se ciò è ritenuto plausibile in quanto la loro maggiore attività è rivolta all’aspetto culinario; stessa cosa con gli alberghi, dove l’unico in pianura è scomodo al centro storico e pure in area marginale. Le pizzerie sono prevalentemente d’asporto, probabilmente a causa della mancanza di adeguati spazi per il parcheggio e la mancata possibilità di ampi locali per lo svolgimento dell’attività.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Progetto di recupero e valorizzazione dell’area degli ex mulino e macello di Lonigo (VI). Dialogo tra opifici storici e residenze moderne attraverso un nuovo itinerario ciclopedonale
Informazioni tesi
Autore: | Marisa Estella Trevisan |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Ingegneria |
Corso: | Ingegneria Edile |
Relatore: | Enrico Pietrogrande |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 194 |
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