La chiesa di San Pietro a Perugia
La chiesa di S. Pietro attraverso i secoli e le sue trasformazioni
Alla luce dei documenti e degli scritti analizzati finora, nonché in base all’osservazione della chiesa e della cripta nella loro veste odierna, si possono avanzare alcune ipotesi sulla vita di questa antica istituzione nella fasi dell’alto e del basso medioevo. Come già detto in precedenza S. Pietro sorge all’esterno della cinta muraria romana di Perugia, in una località chiamata dalle fonti con diversi nomi, da Monte Caprario, o Calvario, o Comploiano.
L’essere citata da Gregorio Magno alla fine del VI secolo spinge a pensare che la chiesa già esistesse dal tempo dell’invasione gota di Perugia, con il conseguente martirio del santo vescovo Ercolano nel 547. La basilica fu costruita su di una zona cimiteriale romana, come indicano i ritrovamenti di iscrizioni durante i lavori di scavo della cripta, o anche le urne trasportate durante la traslazione del corpo di San Costanzo nel 1204 nell’omonima chiesa. Non è possibile affermare con sicurezza se anche la struttura circolare con cella rettangolare rilevata dai test dell’Osservatorio sismologico sotto le navate della chiesa sia etrusca, romana o paleocristiana, per questo dovrebbero essere effettuati dei saggi nella pavimentazione.
Potrebbe essere un’ipotesi azzardata, ma la struttura sarebbe potuta essere il mausoleo, od un qualche edificio funerario, di cui parla la tradizione perugina ed anche Palombaro.
L’edificio infatti potrebbe essere stato spogliato in modo da ricavarne materiale da costruzione per la chiesa paleocristiana di cui parla Gregorio Magno. Tale chiesa inoltre non sarebbe sorta ad un livello più basso di quella odierna, ma allo stesso, dato che i casi di interramento sono più frequenti in terreni soggetti ad insabbiamenti o impaludamenti, cosa che invece a Perugia, essendo costruita in collina, non è mai successa. A riprova di questo ê utile portare l’esempio delle mura etrusche della città, ancora oggi ben visibili, mai seppellite nel corso dei secoli. Il colle su cui sorge comunque doveva essere frequentato già da prima, probabilmente in epoca etrusca. Ciò ê ipotizzabile osservando uno dei muri d’angolo del monastero stesso, situato nei pressi dell’abside della chiesa, realizzato in grandi blocchi simili a quelli utilizzati per le antiche mura etrusche della città.
Due iscrizioni su lastre marmoree romane sono state analizzate da Luigi Sensi. La prima, in capitale augustea, è realizzata su marmo bardiglio, lo stesso delle colonne della chiesa, e sembrerebbe risalire al I secolo d.C.. Essa, seppur poco leggibile, citerebbe un magistrato edile locale e duoviro. Questa carica avrebbe sostituito quella del quattuorviro solo dopo il Bellum Perusinum, cioè negli anni finali del I secolo a.C.. Il suo recupero all’interno della cripta testimonierebbe una successiva riutilizzazione nel complesso di S. Pietro.
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La chiesa di San Pietro a Perugia
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Informazioni tesi
Autore: | Francesco Biscarini |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Storia e tutela dei beni artistici |
Relatore: | Guido Tigler |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 59 |
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