''Y todo era burla y mentira''; la magia di Celestina tra Fernando de Rojas e Feliciano de Silva
La Celestina, La Segunda Celestina e le continuazioni celestinesche
La Celestina di Rojas ha riscosso molto successo ed oltre a dei chiari richiami nei confronti di questo personaggio in opere come La Lozana Andaluza, oppure il personaggio di Fabia nell’opera El caballero de Olmedo, esistono delle opere in cui si ripresenta nuovamente la figura della stessa Celestina o di sue discendenti. Le trame saranno pressappoco le stesse, quindi un racconto d’amore in cui intervengono una ruffiana e dei servi.
Nella prima continuazione celestinesca, Segunda Comedia de Celestina (1534) di Feliciano de Silva, Celestina non è morta, è riuscita a scappare e a mettersi in salvo. L’aspetto interessante di quest’ opera q che Celestina ha capito che la magia può essere pericolosa e nociva data la fine tragica della tragicomedia, quindi la protagonista non è più la maga e ruffiana dell’opera precedente ma semplicemente conserva solo quest’ultimo officio. In quest’opera assistiamo ad un processo di maturazione di Celestina che riuscirà ad aiutare i due nuovi protagonisti senza rivolgersi a Plutón. La Segunda Comedia de Celestina o Segunda Celestina, viene pubblicata a Medina del Campo nel 1534.
L’autore è il continuatore del ciclo di Amadigi. Un’altra continuazione celestinesca è la Tercera parte de la tragicomedia de Celestina di Gaspar Gómez de Toledo, pubblicata a Medina del Campo nel 1536, e vuole essere una continuazione dell’opera di de Silva. La seconda Melibea di de Silva, Polandria, nell’opera di Gaspar avrà una sorte tragica. Un’altra opera è la Tragicomedia de Lisandro y Roselia, llamanda "Elicia" y por otro nombre cuarta obra y tercera Celestina che appare a Salamanca nel 1542 anonima. Roselia e Lisandro seguono le orme di Calisto e Melibea, Elicia è una cugina di Celestina da cui ha ereditato arti e astuzie. La hija de Celestina o la ingeniosa Elena del 1612, scritta da Alonso Jerónimo de Salas Barbadillo, tratta della figlia di Celestina ed ha molti punti in comune con il romanzo picaresco.
Si è parlato di come la magia sia presente nell’opera di de Rojas; ora si è scelto di effettuare un paragone tra La Celestina e La Segunda Celestina, proprio per indagare le evoluzioni compiute dal personaggio della ruffiana nella continuazione scritta da un altro autore. È chiaro che nessuna continuazione celestinesca è riuscita ad eguagliare il modello, ma risulta comunque interessante osservare l’involuzione che si è avuta dal punto di vista dell’impiego delle arti magiche.
Feliciano de Silva passò la sua vita a Ciudad Rodrigo, dove nacque nel 1491 e dove morì nel 1554. Di famiglia nobile, suo padre Tristán de Silva partecipò alla guerra di Granada e fu governatore di Ciudad Rodrigo, come in seguito lo sarà suo figlio. Nel suo testamento stabilì che i suoi figli studiassero a Salamanca, ma non si sa se Feliciano lo fece. Forse Feliciano ha servito a Sevilla l’arcivescovo don Diego de Deza: pubblicato in questa città e dedicato a lui, infatti, è Lisuarte de Grecia.
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''Y todo era burla y mentira''; la magia di Celestina tra Fernando de Rojas e Feliciano de Silva
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Informazioni tesi
Autore: | Ornella Nolfe |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Lingue e letterature straniere |
Relatore: | Flavia Gherardi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 66 |
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