Li Xianglan e le sue identità
La carriera di Li Xianglan e la Grande Sfera di Co–Prosperità Asiatica
Li Xianglan debuttò nel mondo del cinema asiatico, alla giovanissima età di diciotto anni, grazie al film Miyue kuaiche “Honeymoon Express”, diventando l’attrice di punta della Manchurian Film Production. Nel 1939 girò il film Bailan zhi gechang “La Canzone dell’Orchidea Bianca”, diretta da un regista giapponese Watanabe Kunio ed al fianco dell’attore Hasegawa Kazuo.
L’entusiasmante risposta del pubblico spinse la casa di produzione cinematografica all’investimento di altri due film di grande attrazione: Zhina zhi ye Cinesi” e il Resha de shiyan “Giuramento del Deserto”, questi tre film diventeranno universalmente noti come film di “serie continentale”.
Nella trama di questi film troviamo sempre una coppia formata da un uomo giapponese ed una donna cinese o mancese che lottano per il loro amore nonostante le problematiche legate alla loro nazionalità, per dimostrare lo spirito fraterno e benevolo tra i due popoli, con l’utilizzo di tutte le tecniche del melodramma popolare.
Da questo momento la giovane attrice venne inglobata nel disegno espansionistico nipponico, e la sua figura venne per sempre associata all’espressione Da Dongya Dianying Quan “Grande Sfera Cinematografica dell’Asia Orientale”, termine creato appositamente per indicare queste opere propagandistiche. Era infatti evidente che, il Giappone ambiva a diventare la nazione guida dell’Asia e perciò era fondamentale farsi conoscere ai suoi futuri vassalli e magari rendere anche più gradevole e famigliare la propria immagine.
Li Xianglan divenne l’incarnazione fisica dietro questa politica continentale, la quale aveva bisogno di mascherare il suo vero ruolo all’interno della produzione cinematografica così da garantire il successo commerciale del nazionalistico pubblico cinese.
Durante l’occupazione in Cina ogni riga stampata ed ogni pellicola girata aveva una precisa responsabilità sia come strumento militare sia come strumento educativo e quindi anche i critici che scrivevano sui rotocalchi cinematografici avevano un certo peso. Per questa ragione nacque l’idea di inserire la voce del Giappone attraverso la Grande Sfera che non era altro che la perfetta formula del programma politico all’interno del mondo artistico.
Attraverso questo strumento mediatico il governo nipponico intendeva cambiare l’opinione comune, ben sapendo che ciò avrebbe potuto giocare un ruolo chiave nella costruzione del nuovo ordine mondiale. L’espressione è stata poi variata in Da Dongya Gongrong Quan “Grande Sfera di Co-Prosperità Asiatica” per indicare l’intenzione di creare una futura comunità fondata sulla nozione di solidarietà interraziale tra tutte le popolazioni dell’estremo Oriente, ed è stata ufficialmente introdotta nel 1940 per essere poi successivamente sviluppata subito dopo lo scoppio della guerra del Pacifico del 1941 come resistenza alle potenze occidentali.
La Grande Sfera di Co-Prosperità Asiatica si concluse nel 1945, fallendo nella sua missione, ma questo breve lasso di tempo coincise perfettamente con gli anni d’oro della carriera di Li Xianglan. Infatti proprio nel 1943 uscì il film che la consacrò nel cuore del pubblico di Shanghai, Wanshi liufang “Tramandare ai posteri” (tradotto in occidente con Eternità) girato in occasione del centenario della guerra dell’oppio, dove le due canzoni del film Maitang ge “La canzone del venditore di caramelle” e Jieyan ge “Smetti di fumare” divennero due classici della musica popolare cinese.
L’enorme successo riscosso è stato molto probabilmente dovuto dal tema, di cui il pubblico deve avere apprezzato non solo la natura anti-britannica ma anche anti-straniera, senza mai sospettare minimamente del succube riferimento “pro-nipponico”, accogliendolo a braccia aperte come una bella rappresentazione del loro passato.
Con questo film l’obiettivo del Giappone era stato raggiunto e ciò permise la commercializzazione dei precedenti due film di Li, anche se il pubblico cinese che l’acclamava non capiva la sua continua assenza dal Paese. Non a caso le testate che s’interessarono maggiormente a lei furono “New Film Forum” e “Shanghai Film Forum”; due giornali non particolarmente interessati alle questioni politiche e soprattutto pro-nipponici.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Li Xianglan e le sue identità
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Informazioni tesi
Autore: | Luisa Calimera |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Studi Orientali |
Corso: | Lingue e Civiltà Orientali |
Relatore: | Paolo De Troia |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 56 |
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