Dai banchi pubblici all'online banking. I casi Fineco, ING Direct, Fortis.
La banca del futuro: sempre più tecnologia
Solo il 26,7% crede che la banca del futuro resterà identica ad oggi (dati raccolti ed elaborati da 2B Reasearch e CFI Gruppo GPF).
Sebbene non sia realistico pensare che gli sportelli spariscano del tutto, la grande maggioranza si aspetta un ruolo ancora più importante della tecnologia in banca, sia che essa venga declinata all’interno della filiale attraverso strutture sempre più tecnologiche (lo pensa il 22,2%), sia che le filiali vadano incontro ad una riduzione di numero lasciando spazio quasi esclusivamente ai canali telematici, internet e telefono (lo pensa il 41%).
Se si pensa alla tradizionale preferenza degli italiani per il canale face-to-face, colpisce come l’8% del campione (circa 2.400.000 individui) si aspetti già oggi che i canali telematici sostituiranno in tutto e per tutto le filiali.
Contrariamente alle convinzioni comuni la banca diretta non attrae solo i giovani, ma ha un potenziale distribuito in ogni fascia d’età, con presenza significativa anche nelle fasce più “anziane”. Fatto 100 i potenziali “clienti diretti” infatti il 34,9% si concentra tra i 18-30 anni (1.968.000 italiani), il 32% tra i 31-40enni (1.816.000 individui), il 19,3% tra i 40-50 (1.089.000) e un 13,7%, pari a 773.000 italiani bancarizzati, tra gli over 50.
Un altro mito da sfatare è che la banca diretta sia adatta solo agli appassionati delle tecnologie o agli internauti. Pur concentrandosi maggiormente tra coloro che si dichiarano pionieri e appassionati di tecnologia (il 33,3% del potenziale a 12 mesi) e coloro che utilizzano internet per effettuare acquisti (40,5%), i clienti della banca diretta si distribuiscono in maniera molto trasversale raggruppando anche coloro che si tengono semplicemente informati sulle tecnologie (25,7%), coloro che sperimentano in seconda battuta (14,4%), ma anche coloro che si dichiarano indifferenti o addirittura “allergici” alle tecnologie (complessivamente il 26,7%).
Inoltre non è necessario praticare l’e-commerce per usare la banca diretta: il potenziale più alto comprende infatti coloro che utilizzano internet principalmente per informarsi, per divertimento oppure per lavoro e studio (complessivamente il 46,9%), invece che come strumento per effettuare acquisti (40,5%). Non mancano neppure i non utilizzatori di internet (12,6%), in virtù del fatto che la banca diretta si appoggia anche allo strumento telefonico.
A fronte di un risparmio di costi l’interesse per la banca diretta sale notevolmente al punto che, ove questo fosse realmente significativo molti potrebbero in considerazione di lasciare lo sportello.
Rispetto alla banca tradizionale, inoltre, la banca diretta è ritenuta da 1 rispondente su 2 più conveniente, più vicina alle esigenze del risparmiatore, più chiara e trasparente nella comunicazione, con una migliore e più accurata assistenza al cliente. Tra coloro che sono propensi alla banca diretta, invece, il principale freno al passaggio è il dubbio su come si possa depositare il contante, la maggioranza degli intervistati (43,6%) verrebbe infatti bloccato per questo motivo.
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Dai banchi pubblici all'online banking. I casi Fineco, ING Direct, Fortis.
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Informazioni tesi
Autore: | Francesco Rambelli |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia Aziendale |
Relatore: | Massimo Fornasari |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 160 |
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