Come gli europei divennero bianchi
L'origine della pelle bianca
Originari dei Tropici del Cancro e del Capricorno, i primi ominidi, grazie alla notevole esposizione solare, non ebbero problemi a sintetizzare per via cutanea la quota di vitamina D a loro necessaria sia per l'assorbimento di calcio a livello intestinale, che per la deposizione di calcio inorganico a livello osseo.
Quando iniziarono gli spostamenti a nord del mar Mediterraneo, tuttavia, andarono incontro a severe deficienze dovute alla minore intensità e alla minore quantità di raggi solari. Man mano che procedevano sempre più a nord, circa mezzo milione di anni fa fu principalmente il rachitismo a determinare l'estinzione dei più scuri in favore dei più chiari.
L'unica eccezione esistente alla correlazione tra latitudine e colore della pelle riguarda gli eschimesi, che hanno una carnagione medio-scura; la motivazione di ciò riguarda la loro alimentazione ricca di oli di pesce che rese inutile lo sbiancamento cutaneo per sviluppare vitamina D.
Mentre carenze di vitamina D portano a malattie come il rachitismo, concentrazioni di oltre 100'000 UI causano l'ipervitaminosi, caratterizzata da alti livelli di calcio e fosforo e da calcificazioni a carico dei tessuti molli; per questa ragione la sua sintesi è finemente regolata a livello dello strato corneo dai processi di pigmentazione e di cheratinizzazione, attraverso i quali si limitano i raggi solari in grado di penetrare gi strati sottostanti.
In quest'ottica la pelle bianca (depigmentata e decheratinizzata), la pelle gialla (massimamente cheratinizzata) e quella nera (massimamente pigmentata) possono essere considerate degli adattamenti alle varie latitudini; un centimetro di pelle bianca può infatti sintetizzare fino a 18 UI di vitamina D in 3 ore, ciò significa che soltanto grazie all'esposizione del viso, un bambino bianco può sintetizzare giornalmente 400 UI di vitamina D, che è la quota antirachitica preventiva.
È stato stimato che la pelle di una persona bianca a latitudini equatoriali può sintetizzare più di 800 UI di vitamina D in 6 ore a causa dell'assenza di filtri cutanei.
Al polo opposto, invece, ci sono gli africani, la cui pelle è in grado di schermare dal 50% al 95% delle radiazioni solari ricevute (www.researchgate.net/profile/William_Loomis/publication/ 17157192 LoomisWFSkin-pigmentregulationofVitamin-D biosynthesis in man Science157501-506/links/556c85df08aec226830542a4.pdf).
Questo brano è tratto dalla tesi:
Come gli europei divennero bianchi
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Lucia Pia Bruno |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Università degli Studi di Perugia |
Facoltà: | Scienze Biologiche |
Corso: | Scienze biologiche |
Relatore: | Mariastella Simonetti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 33 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi