La sicurezza dei macchinari nei luoghi di lavoro

La "procedimentalizzazione" ha come antecedente logico la predisposizione dell'organizzazione necessaria a svolgere le attività di prevenzione e protezione.
Prima del d.lgs. 626/1994 si aveva poco interesse per la predisposizione di un apparato organizzativo. Questo mira ad eliminare, o ridurre al minimo, le situazioni di rischio, in un contesto che vede il coinvolgimento dei lavoratori nella realizzazione della sicurezza nei luoghi di lavoro. Creare un'organizzazione significa stabilire chi fa che cosa, come lo fa, ed in che modo si mette in relazione con gli altri.
Con il d.lgs. 626/1994, il datore di lavoro non poteva limitarsi ad applicare passivamente le norme esistenti ma doveva organizzare un sistema aziendale di prevenzione, adatto a far interagire i vari protagonisti della prevenzione. Risultava evidente che "l'analisi e la progettazione del lavoro appaiono strettamente correlate alla prevenzione.
Va dato merito a parte della dottrina italiana, già negli anni Settanta, di aver dato dignità scientifica, e visibilità anche dal punto della politica del diritto, al nesso tra salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e organizzazione del lavoro. Il nesso, che all'epoca poteva apparire come una mera prospettiva di azione, con la "comunitarizzazione" della sicurezza del lavoro è divenuto fattore essenziale e "fisiologico" nella ratio propria del d.lgs. 626/1994. Con esso "tutela della salute e organizzazione del lavoro sono divenuti definitivamente interdipendenti".
In questa direzione hanno operato principalmente due innovazioni fondamentali: la valutazione dei rischi e il ricorso a specifiche professionalità tecniche, ossia il Servizio di prevenzione e protezione ed il Medico competente.