Harry Potter: una fiaba intramontabile? Diverse chiavi di lettura per viaggiare nel magico mondo di Hogwarts

In Harry Potter il discorso dell'ombra è centrale, e connesso intimamente al protagonista. Un pezzo dell'anima di Voldemort è attaccato a quella di Harry e questa gli conferisce alcuni poteri particolari, come la capacità di parlare con i serpenti, ma racchiude anche il lato oscuro del giovane mago.

"Tu eri il settimo Horcrux, Harry, l'Horcrux che non ha mai avuto intenzione di creare. La sua anima era così instabile quando commise quegli atti di ineffabile malvagità, l'assassinio dei tuoi genitori, il tentato omicidio di un bambino. Ma quello che fuggì da quella stanza era ancora meno di quello che credeva. Si lasciò dietro più del suo corpo. Lasciò parte di se stesso legata a te, la vittima designata che era sopravvissuta".
Quando Voldemort, nella foresta, scaglia la maledizione per uccidere Harry, quest'ultimo, dopo essere stato colpito, ha una visione:

Indietreggiò. Aveva individuato la cosa che faceva quei rumori. Aveva le sembianze di un bambino piccolo, nudo, rannicchiato a terra, la pelle ruvida e rossa, come scorticato, e giaceva
sotto una sedia dove l'avevano abbandonato: non voluto, nascosto, si sforzava di respirare.

Il bambino deforme che Harry vede è la sua Ombra. È la parte dell'anima di Voldemort che è morta e si è staccata dalla sua. Il processo che però ha portato a questo distacco è stato molto lungo: sono costati a Harry anni di bugie, prima di essere finalmente pronto per scoprire la verità. L'ultimo libro coincide con una forte presa di coscienza da parte del protagonista: come affermava Jung, "Nessuno può prendere coscienza dell'Ombra senza un notevole sforzo morale".

Tutti noi, possediamo un lato oscuro, un'Ombra. Tuttavia, riconoscendola, si può cercare di integrarne i lati positivi, per poi rinascere, come fa Harry, quando, con l'anima interamente sua, deciderà di ritornare per cercare di fermare Voldemort una volta per tutte. Tuttavia, l'Ombra non si può cancellare definitivamente. In Harry vive nella cicatrice che porta sulla fronte:

Harry la guardò e distrattamente abbassò la mano a sfiorare la cicatrice a forma di saetta sulla fronte. "Lo so". La cicatrice non gli faceva male da diciannove anni. Andava tutto bene.

Harry affronta un viaggio molto difficile prima di arrivare a distruggere la sua Ombra. Eppure deve farlo. E deve essere lui. L'Ombra non coincide con l'inconscio, la sua parte più profonda è quella che dà più problemi: va resa conscia per imparare a dominarla. Ed è quello che fa Harry:

Il suo compito era dirigersi tranquillamente nelle braccia accoglienti della Morte. Sulla strada, doveva distruggere gli ultimi legami di Voldemort con la vita, così che quando si fosse offerto a lui, senza nemmeno alzare la bacchetta per difendersi, l'epilogo sarebbe stato netto, e ciò che sarebbe dovuto accadere a Godric's Hollow si sarebbe compiuto: nessuno dei due sarebbe vissuto, nessuno dei due poteva sopravvivere.

Non è però corretto identificare l'Ombra unicamente con il lato negativo delle persone, con i difetti. L'Ombra attribuisce anche capacità particolari: per Harry comprende la capacità di parlare Serpentese e la sua abilità con la bacchetta.
Harry vivrà sempre un grosso conflitto di identità, lotterà più di altri con la sua Ombra: nel primo libro è profondamente turbato dall'intenzione del cappello parlante di metterlo in Serpeverde, nel secondo volume le voci che si rincorrono sul fatto che potrebbe essere lui l'erede di Salazar Serpeverde, non fanno altro che aumentare i suoi dubbi. Nel quinto tomo si vedrà un Harry in crisi domandare a Sirius se in lui non esista qualcosa di cattivo.
Sarà Silente a chiarire i dubbi di Harry: "Sono le scelte che facciamo che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità". Tradotto: è necessario imparare a fare i conti con l'Ombra, "perché l'Io non può trionfare se non l'ha prima conosciuta e assimilata".