Influssi europei nell'iconografia ispanoamericana tra Cinque e Seicento
L'officina plantiniana e le sue maestranze artistiche
Dal 1555, anno in cui inizia a pubblicare i suoi propri libri, Christopher Plantin produce alcune edizioni con xilografie figurative e altri elementi decorativi che provengono dalla tradizione emblematica. Ci vogliono altri quindici anni prima che Plantin inizi a illustrare regolarmente i suoi libri con disegni poi tradotti a bulino e ad acquaforte.
Durante la sua lunga carriera, Plantin ricorre al lavoro di molti artisti di Anversa. La maggior parte di questi sono artisti rinomati non solo nei Paesi Bassi ma in tutta Europa e più importante ancora è il fatto che questi artisti sono gli stessi autori delle immagini che illustrano i libri liturgici destinati alla Spagna e che poi partono da Siviglia verso le colonie americane.
Negli anni di attività dell’Officina Plantiniana si trovano diversi casi di collaborazione con altri editori e incisori noti in tutta Europa. Solitamente Plantin utilizza i suoi collaboratori per progetti specifici e preferisce evitare di utilizzare il lavoro di un singolo disegnatore o incisore per tutte le sue produzioni. Ogni lavoro di Plantin ha bisogno di uno stile singolare e riconoscibile per evitare di standardizzare tutta la sua produzione e mantenere un margine di unicità e variabilità nei suoi libri. Per questo motivo egli utilizza una gran quantità di disegnatori e incisori durante la sua carriera.
Inoltre dobbiamo segnalare che ad Anversa varie dinastie di incisori e tipografi attivi tra il XVI e XVII secolo, che lavorarono in stretto rapporto con l’Officina Plantiniana si mantengono sul mercato librario per diverse generazioni ampliando in questo modo il raggio e l’influenza dei propri predecessori e il prestigio della propria casa. Famiglie come quella dei Wierix, Collaert, Sadeler, Galle e van Doectum sono il motivo della grande diffusione di una stessa immagine in diversi luoghi del globo durante secoli e con echi fino al tardo XVII secolo soprattutto in territorio neogranadino. Altri singoli artisti che collaborano nello stesso periodo con Plantin riescono a eguagliare la produzione di intere dinastie. Di questi artisti sappiamo che sono arrivate direttamente alcune opere in America durante il periodo coloniale, portate da ufficiali spagnoli e che molte altre sono state portate da artisti che si sono recati personalmente nel Nuovo Mondo.
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Influssi europei nell'iconografia ispanoamericana tra Cinque e Seicento
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Informazioni tesi
Autore: | Juan Miguel Ortiz Gutierrez |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Studi storico-artistici |
Relatore: | Tiziana Pesenti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 184 |
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