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Innovazioni nel trattamento psicopedagogico dell'autismo: il metodo A.B.A

L'intervento comportamentale

Negli anni 60-70-80, le teorie comportamentali vengono applicate anche nell'ambito della patologia autistica con lo scopo di promuovere comportamenti adattivi e ridurre quelli problematici e un esempio di applicazione pratica dei principi individuati dalla corrente comportamentista è il Metodo A.B.A (Analisi del Comportamento Applicata).
L'intervento comportamentale trova le sue origini nel comportamentismo, scuola di psicologia che nasce ufficialmente nel 1913 con la pubblicazione dell'articolo “La psicologia dal punto di vista del comportamentista” da parte dello psicologo americano J.B. Watson.
Padre della corrente comportamentista, Watson rifiuta i metodi introspettivi e soggettivi della psicologia precedente che dava importanza all'anima e alla coscienza dell'uomo, ponendo invece attenzione a quelli che lui definisce “comportamenti manifesti” intendendo tutte quelle azioni che possono essere studiate e analizzate direttamente.
Watson non nega l'esistenza dei sentimenti, ma sostiene che essi non possono essere studiati in quanto appartengono alla mente umana che lui definisce “black box” (scatola nera) e alla quale nessuno può accedere.
La corrente del comportamentismo si basa sull'utilizzo della ricerca sperimentale per studiare il comportamento (RISPOSTA) in relazione all'ambiente (STIMOLO).
Per Watson studiare il comportamento umano significa basarsi solo sull'osservazione e sulle azioni dell'individuo, senza interessarsi alla sua interiorità e alla sua coscienza. Da qui nasce la sua teoria definita “dello stimolo e della risposta” in cui prende in considerazione tutti i comportamenti dell'uomo legati ai movimenti del corpo, misurabili e osservabili.
Nell'elaborazione del suo metodo, Watson appare influenzato dagli studi e dagli esperimenti condotti precedentemente sugli animali dal fisiologo russo Ivan Pavlov.
E' stato Pavlov ad interessarsi per primo allo studio del “condizionamento”: secondo lo studioso, il comportamento è riconducibile a riflessi. La corrente comportamentista distingue due tipologie di condizionamento: il condizionamento introdotto da Pavlov viene definito “classico” in quanto implica una modifica di un comportamento attraverso uno “stimolo” e il “condizionamento operante”, introdotto successivamente da B. Skinner è legato invece alla “risposta”. Per spiegare la sua teoria. Pavlov fa riferimento ad uno dei suoi più noti esperimenti: utilizzando come “cavia” dei cani, Pavlov osserva che questi producono saliva solo nel momento in cui viene dato loro del cibo.
Nel suo esperimento, dimostra che il cibo, stimolo che provoca come risposta la salivazione, può essere associato anche ad uno stimolo diverso che lui definisce “neutro” (il suono di un campanello o l'accensione della luce).
Dopo aver associato più volte il cibo al suono del campanello o all'accensione della luce, Pavlov dimostra che il cane produce saliva solo in uno dei due casi.
Pavlov definisce quindi l'atto di presentazione del cibo “stimolo incondizionato”, mentre il suono del campanello o l'accensione della luce “stimolo condizionato”.
Con gli esperimenti condotti da Pavlov si fa strada nei comportamentisti, l'ipotesi che anche i comportamenti dell'uomo siano il risultato di condizionamenti avuti in passato.
Da qui assume particolare importanza lo studio dell'apprendimento infantile.
Secondo Watson, il bambino nasce senza istinto, intelligenza o altre doti ed è solo attraverso le sue esperienze che acquisisce un repertorio di comportamenti (motori, verbali, sociali…).
Nell'analizzare le emozioni, Watson esprime l'idea che la paura, l'amore, la rabbia siano emozioni elementari che si definiscono sulla base degli stimoli che le provocano. Mette in pratica la sua teoria attraverso l'esperimento sul piccolo Albert.
Albert è un bambino di nove mesi abituato a giocare con i topolini usati per gli esperimenti di laboratorio.
L'esperimento procede in questo modo: ogni qualvolta il bambino si avvicina ai topi, Watson provoca un grande rumore attraverso un gong suscitando paura nel
bambino.
Dopo questo esperimento, Albert ebbe paura di avvicinarsi a qualsiasi tipo di animale. [...]

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Innovazioni nel trattamento psicopedagogico dell'autismo: il metodo A.B.A

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Informazioni tesi

  Autore: Rosalba Pistillo
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Foggia
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze dell'educazione e della formazione
  Relatore: Marina De Nicolò
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 62

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