La teoria delle intelligenze multiple. Aspetti concettuali e riscontri nella pratica scolastica
L'insegnamento finalizzato alla comprensione
Sia Piaget che altri psicologi hanno ampiamente dimostrato che i bambini nei primi cinque anni di vita imparano a parlare, a raccontare storie, a disegnare, giocare e molto altro senza ricevere particolari insegnamenti, e anche se nessuno sa come si insegnano queste cose i bambini le imparano tutte.
Gardner afferma che ci ritroviamo di fronte ad un paradosso, una volta che i bambini entrano a far parte del meccanismo scolastico, luogo dove si dovrebbero trasmettere loro degli insegnamenti. È proprio in questo momento che ci si rende conto della palese esistenza di una sorta di discontinuità fra la "prima" conoscenza e quelle apprese attraverso l'istruzione formale.
Egli ritiene che ciò che ostacola il vero apprendimento nei bambini sia l'incapacità, da parte dell'istituzione scolastica, di integrare le conoscenze intuitive sviluppate dal bambino nei primi anni di vita, con quelle che acquisirà nell'arco del suo percorso formativo.
Nella sua analisi delle potenzialità della mente del bambino di cinque anni, Gardner osserva tre tipologie di soggetti:
• Il piccolo discente, ossia il bambino di tre, quattro, cinque anni che assorbe molto e fa molte costruzioni sul mondo senza ricevere insegnamenti formali;
• L'allievo della maggior parte delle scuole, che risponde a quello che la scuola gli richiede pur di riuscire a passare al livello successivo, ma che non capisce veramente;
• La persona capace, ossia in grado di usare ciò che sa in situazioni nuove.
Se la conoscenza scolastica non può essere attivata in circostanze nuove, essa resta inerte ed è essenzialmente inutile. Secondo Gardner due istituzioni che potrebbero apportare importanti modifiche all'attuale sistema scolastico americano e non solo, sono:
• l'apprendistato: questo tipo di apprendimento permetterebbe all'istituzione scolastica, di trasmettere l'abilità di insegnare in modo da favorire non solo la comprensione di base, ma anche e soprattutto le conoscenze specifiche per agire in un determinato ambito disciplinare. Così grazie ad esso è possibile, per l'autore, evitare il pericolo di una formazione vuota che produce una forma di conoscenza superficiale e astratta.
Nel caso dell'apprendistato, un giovane lavora per una persona che è un maestro nella sua disciplina o arte, e le usa quotidianamente per risolvere problemi autentici. Il maestro imposta i problemi e richiede all'apprendista prodotti adeguati al suo livello di competenza; man mano che l'apprendista diventa più competente, gli standard vengono innalzati. Il maestro non deve sottoporre i ragazzi a prove di verifica periodica perché sostanzialmente le valutazioni vengono fatte ogni giorno.
• il museo dei bambini: oggi moltissimi studenti non sono più in grado di suggerire ragioni convincenti a favore della frequenza della scuola. Ciò è dovuto da un lato, dal fatto i ragazzi vivono in un'epoca caratterizzata da un livello di eccitazione mai visto prima, che vanno dall'utilizzo dei videogiochi all'esplorazione spaziale, dal trasporto ad alta velocità ai mezzi di comunicazione diretti e immediati.
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La teoria delle intelligenze multiple. Aspetti concettuali e riscontri nella pratica scolastica
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Informazioni tesi
Autore: | Fabiola Mazzotta |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2013-14 |
Università: | Università Telematica Pegaso |
Facoltà: | Scienze dell'Educazione |
Corso: | Scienze dell'educazione e della formazione |
Relatore: | Maria Grazia Simone |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 84 |
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