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La difficoltà della comunicazione e dello sviluppo del linguaggio in bambini affetti da autismo

L'insegnamento attraverso gli Operanti verbali

Le teorie tradizionali che si sono occupate dello sviluppo del linguaggio (Chomsky, Piaget, Pinker, Brown, Brunner) hanno diviso il linguaggio in due categorie: “linguaggio espressivo” e “linguaggio ricettivo” e hanno dominato per lungo tempo il settore della valutazione e del trattamento per bambini con disturbi e/o ritardo del linguaggio.

Considerato in quanto comportamento, anche il linguaggio sottostà alla contingenza di tre termini: antecedente-comportamento-conseguenza. L’antecedente descrive la situazione prima del comportamento e comprende il controllo dello stimolo e la motivazione (MO), il comportamento rappresenta la forma della risposta che la persona attua rispetto all’antecedente e infine la conseguenza sono le azioni che seguono quel determinato comportamento.

Date queste premesse anche il comportamento verbale può essere studiato sulla base degli stimoli ambientali che lo precedono e che lo seguono: la parola non viene più definita sulla base della sua forma, ma per la sua funzione, ossia sulla base delle variabili che ne controllano l’emissione.

Nel Verbal Behavior, Skinner sottolinea che l’unità di analisi di un comportamentale del linguaggio comprende sia le proprietà formali che quelle funzionali di un enunciato in riferimento alla teoria della contingenza a tre termini. Skinner chiama questa unità “operante verbale” e “repertorio verbale” il gruppo di operanti di uno specifico individuo.

Molti bambini autistici non possiedono un repertorio verbale che comprende le risposte per ciascuna delle categorie relative alla stessa parola, ovvero la topografia. Questo accade perché le categorie sono funzionalmente indipendenti, e le risposte possono non trasferirsi a tutte le categorie senza un insegnamento specifico.

Il linguaggio viene così analizzato in una serie di unità funzionali, con ciascun tipo di operante che svolge una funzione differente. Skinner ipotizza che il repertorio completo del linguaggio è composto da molti e differenti tipi di comportamento del parlante e dell’ascoltatore. Al centro dell’analisi funzionale di Skinner relativamente al comportamento del parlante vi è la distinzione tra Mand, Tact e Intraverbale classificati come “linguaggio espressivo”. Skinner aggiunge anche ecoico, testuale, dettato e copiato.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La difficoltà della comunicazione e dello sviluppo del linguaggio in bambini affetti da autismo

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Informazioni tesi

  Autore: Ilaria Cavaliere
  Tipo: Tesi di Master
Master in Analisi applicata del comportamento (ABA)
Anno: 2016
Docente/Relatore: Giulia Savarese
Istituito da: Università degli Studi di Salerno
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 114

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Parole chiave

comunicazione aumentativa alternativa
spettro autistico
pecs
aba
verbal behavior
linguaggio dei segni
analisi comportamentale
operanti verbali
training mand manding
comportamento verbale

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