Il carattere di progressività dell'art. 53 Cost. nell'ottica dell'eguaglianza contributiva

L'ambito giuridico costantemente in evoluzione si caratterizza per una serie di fenomeni capaci di incidere sensibilmente sull'evolversi della fisionomia dell'Ordinamento.
In quest'ottica, il Diritto tributario non risulta certamente esente da modificazioni derivanti da sollecitazioni di varia natura ed estrazione: tra le più rilevanti è il rapporto instauratosi con il Diritto europeo che, essendo prevalente su quello domestico, impone l'adozione di adattamenti che riguardano l'Ordinamento giuridico nel complesso e la materia tributaria in esame.

Il bisogno relativo all'affermazione della prevalenza concernente le norme dell'Unione europea, esprime uno snodo fondamentale per meglio comprendere la definizione degli assetti complessivi che, negli ultimi anni, hanno coinvolto la disciplina tributaria e soprattutto in che termini e misura la normativa europea sia stata capace di suscitare, nei confronti del Legislatore nazionale, interventi riformatori in relazione alla disciplina interna, specie quando entrano in gioco interessi e principi costituzionalmente rilevanti dei quali inevitabilmente tenere conto.

Non si discute del principio di prevalenza oramai consolidato che non può suscitare perplessità in un'epoca della storia da intendersi quindi matura, nella quale risulta pacifico un cedimento della sovranità nazionale in virtù della presenza di Organizzazioni superiori che, essendo riconosciute come tali, si impone l'evidenza di rinnovati equilibri che tuttavia sono più risalenti nel tempo e in cui la stessa Giurisprudenza costituzionale ha contribuito per spiegare il tipo di dialogo esistente tra la normativa nazionale e quella europea.

Ciò che si afferma non intende deviare o "sottolineare" una sorta di commissariamento che investe negativamente gli Stati membri dell'Unione europea, esautorando quest'ultimi da quegli spazi di sovranità di cui in ogni modo continuano a poter disporre nella produzione delle norme che compongono gli Ordinamenti giuridici nazionali, bensì si vuole evidenziare la presenza di un necessario processo di armonizzazione europeo al quale i singoli Stati, Italia compresa, dovranno conformarsi secondo un'incidenza che si manifesta differente sulla scia di quanto statuito nei Trattati istituivi e, che per tali ragioni, va analizzata di volta in volta scevra da generalizzazioni fuorvianti.

Sin da subito si può ritenere come la materia tributaria sia stata una di quelle che, meno di altre, è stata sottoposta all'influenza delle Norme europee, sebbene ciò non conduca ad escludere di poter considerare la sussistenza di orientamenti di estrazione sovranazionale, dei quali quindi tenere conto per l'osservanza degli intrecci relazionali tra Norme di diverso livello operanti in seno alla disciplina tributaria.

Se da una parte si accenna all'esercizio dell'influenza generale che la produzione normativa europea riesce a realizzare in seno all'Ordinamento giuridico nazionale, dall'altra va pure osservato come in materia tributaria vi sia stata una latente integrazione; di conseguenza tentare di intercettare l'intensità degli effetti delle misure adottate in ambito tributario, esprime un'attività rilevante per scorgere in quale fase ci si trovi all'interno del processo di armonizzazione tra Ordinamenti giuridici a cui ci si riferiva in precedenza. [...]