Lo sviluppo del movimento psicoanalitico in Brasile con particolare riferimento all'influenza esercitata da W. Bion

Bion, nel periodo tra il 1973 e il 1978, è andato quattro volte in Brasile, dove ha tenuto conversazioni, dibattiti, supervisioni, simposi e seminari clinici e ha svolto un'intensa attività scientifica con psicoanalisti di San Paolo, Rio de Janeiro e di Brasilia.
Prima dell'arrivo di Bion in Brasile, la psicoanalisi teorica e clinica, come abbiamo detto anche altrove, era basata oltre che sul metodo freudiano, sulle teorie e sulla clinica messe a punto da Melanie Klein (W. Dantas, 1994)
Intorno agli anni Cinquanta, infatti, sugli psicoanalisti brasiliani esercita una notevole influenza il pensiero di Melanie Klein. Molti psicoanalisti brasiliani affrontano lunghi viaggi in Inghilterra per apprendere il pensiero di M.Klein. (Yutaka Sagawa, 1994), che rappresenta la vera novità scientifica nella vita della Società Brasiliana di Psicoanalisi ed è sempre uno stimolo a migliorare la qualità della didattica e della formazione psicoanalitica (Yutaka Sagawa, 1994).
Bion, pur aderendo al pensiero di Freud e di M. Klein, ne trasforma alcuni concetti. F. Philips (1980) afferma che il lavoro psicoanalitico di Bion fu caratterizzato dalla originalità del pensiero e che le sue ricerche sugli psicotici hanno aperto nuove prospettive, tanto teoriche quanto terapeutiche, influenzando tutti i settori mondiali della psicoanalisi.
Dello stesso avviso è pure l'analista Felix Gimenes (1980), per il quale Bion ha aperto una nuova, rivoluzionaria e fondamentale per la conduzione e la conoscenza del gruppo ed ha apportato in maniera sorprendente importanti ed originali contributi alla psicoanalisi (Yutaka Sagawa, 1994; Dantas, 1994).
Egli, come giustamente è stato detto, "pare diviso tra una fedeltà ingombrante alla sua seconda analista, Melanie Klein, e la proposizione di un nucleo compatto di idee, espressione di uno spirito nuovo" (Fornaro, 1990). In effetti, la sua produzione centrale potrebbe intendersi a prima vista, come un approfondimento, senz'altro originale, del Kleinismo e una rilettura del medesimo nell'ottica della preoccupazione scientifica; mentre solo nella parte finale della sua produzione è dato assistere a una concettualizzazione eccedente sia il Kleinismo che il freudismo, con l'appello alla fede e all'ineffabile.