Autismo e famiglia: dalla diagnosi all'intervento educativo

I genitori diventano apprensivi per il futuro del bambino e restano confusi in merito all'entità ed allo sviluppo della patologia.
L'incertezza del "dopo di noi" è la preoccupazione sempre presente nel cuore e nella mente dei genitori: la fatica dell'educazione e della cura diventano più pesanti con la crescita e lo sviluppo del figlio.
La crescita di un individuo è accompagnata, infatti, da nuovi bisogni e da nuove necessità alle quali bisogna far fronte.
Vi sono genitori che evitano di pensare oltre in quotidiano, che non fanno progetti, altri invece guardano con fiducia al futuro: in entrambi i casi bisognerà sempre fare i conti con quello che verrà.
Le preoccupazioni investono principalmente la carenza di strutture adeguate e di trattamenti consoni alle persone con autismo. "Il problema non è nostro figlio, ma l'indifferenza, la negligenza, l'improvvisazione con cui siamo costretti quotidianamente a confrontarci".
Rispetto al passato, le conoscenze in merito al disturbo autistico si sono modificate soprattutto negli ultimi decenni: si sono sviluppate nuove acquisizioni, collaborazioni e confronti tra università, servizi e famiglie.
Nonostante ciò, non esistono criteri assoluti in merito alle cause della patologia, non esiste un metodo di trattamento utile e valido per tutte le persone autistiche: esistono delle linee guida, delle possibilità di intervento, ma se un trattamento non è valido per un soggetto, bisogna ripartire da zero.
A tutto ciò si aggiunge la carenza di strutture idonee al miglioramento delle condizioni di vita di questi soggetti, che possano prendersi cura di loro nelle varie fasi della loro vita, cercando di promuovere in loro autonomia e possano essere affiancati, affinché quando un domani i genitori non potranno più prendersi cura di loro, ci saranno delle persone e delle strutture in grado di farlo al loro posto. Nasce l'esigenza di recuperare un tessuto sociale che sembra essersi fatto indifferente.