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I limiti temporali al diritto di proprietà: la proprietà temporanea

L'importanza dei concetti di "temporaneità", "provvisorietà" e "transitorietà"

Approfondire i concetti di temporaneità, provvisorietà e transitorietà appare importante non solo ai fini semantici, ma, soprattutto, per tracciare una linea di demarcazione tra la proprietà temporanea e le figure paradominicali provvisorie, transitorie, strumentali oppure contingenti.
Secondo la dottrina, l'apposizione di un termine nella struttura contrattuale che trasferisce il diritto è un elemento che ci aiuta a delimitare e circoscrivere la figura proprietaria ad tempus, in quanto "porre l'accento sul termine inerente al contratto significa riconoscere che i poteri dell'acquirente a termine non sono diversi da quelli del proprietario senza limiti di tempo".
Il termine dedotto ex ante nella stipulazione tra le parti distingue la proprietà ad tempus dalle ipotesi di proprietà gravate da condizione risolutiva anche con patto di non retroattività.
Il termine finale apposto al diritto di proprietà esplica due funzioni: è un elemento del negozio ad efficacia reale ed incide sull'interesse ad acquistare la titolarità del bene, delineando il contenuto del diritto acquisito con il negozio.
Occorre effettuare un giudizio sulla meritevolezza degli interessi nel tempo e sulla causa del negozio giuridico, secondo una prospettiva dinamica, non limitata da una visione statica. In quest'ottica, l'articolo 1322 c.c imporrebbe all'interprete di compiere una valutazione in merito agli interessi concreti perseguiti dai privati con il negozio
atipico, al fine di vedere se gli stessi siano idonei a sorreggere un negozio.
La 'provvisorietà' della situazione giuridica e l''instabilità' della stessa devono essere distinte dalla temporaneità; si pensi, ad esempio, all'ipotesi del contratto estimatorio, che potrebbe essere descritta come proprietà funzionale ma non certo in termini di proprietà temporanea, essendo i poteri di disposizione dell'accipiens limitati e preordinati al raggiungimento dello scopo previsto nel contratto.
Occorre distinguere dalla proprietà ad tempus i casi in cui ci sia un trasferimento sottoposto a condizione risolutiva o quelli nei quali si verifichi la situazione di alienazione sottoposta a condizione sospensiva.
La discriminazione, dunque, sembra trovare un primo dato giustificativo su un carattere esterno alla posizione giuridica soggettiva, nell'ambito di vicende giuridiche che possono avere la propria fonte sia nella legge che in un atto di autonomia privata.
L'elemento funzionale ha un ruolo rilevante. Secondo la dottrina, ad esempio: "L'obbligo di restituzione, anche sottoposto ad un termine, non attiene all'efficacia reale del contratto, non è proprio della titolarità sulla quale solo indirettamente si ripercuote: la pretesa restitutoria entra a far parte delle posizioni soggettive previste in contratto, in quanto il suo esercizio non è destinato a realizzare la causa, ma a porre fine al rapporto".
Il dies certus è la ratio fondamentale della disciplina dell'esercizio dei poteri dominicali ad tempus, è il criterio al quale le due posizioni dominicali in ordine di successività hanno inteso uniformarsi, nei rapporti fra di loro.
Per proprietà temporanea si intende il diritto dominicale assoggettato ad un termine finale con efficacia reale, nel senso che la proprietà, allo scadere del termine, si trasferirà ad altro soggetto in virtù di un precedente negozio dispositivo a termine anche contro la volontà del titolare. La fonte è un atto di volontà unitario, il cui contenuto si sostanzia in un diritto di proprietà delineato dai soggetti con una limitazione di durata che esprime una connotazione essenziale dello stesso diritto, attuando il collegamento tra la regola dettata con il contratto ed una situazione ad esso esterna.
Ipotesi differenti, nelle quali si riscontra la provvisorietà, attengono alla c.d. proprietà risolubile, che si configura nei casi in cui il diritto dominicale è sottoposto a condizione risolutiva, per le quali la temporaneità del diritto è stabilita a posteriori, al verificarsi dell'evento futuro ed incerto dedotto in condizione o ancora alla proprietà in garanzia, che è transitoria, legata ad una situazione contingente, e si risolve nel caso di adempimento dell'obbligazione garantita. La dottrina ha fissato dei criteri per l'individuazione della titolarità interinale, definendola come quella "spettante al soggetto che deve subire il compiersi di una fattispecie, in forza della quale sarà spogliato della titolarità stessa: il contenuto di tale titolarità è sottoposto a limitazioni, derivanti soprattutto dal concorso del diritto al futuro acquisto della titolarità attuale e tali limitazioni si traducono, in linea di principio, nell'attribuire determinati poteri su un bene".

Questo brano è tratto dalla tesi:

I limiti temporali al diritto di proprietà: la proprietà temporanea

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Informazioni tesi

  Autore: Maria Giovanna Bloise
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi della Calabria
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Fabrizio Criscuolo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 172

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Parole chiave

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diritti reali
diritto di proprietà
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evoluzione storica della proprietà
il negozio costitutivo della proprietà temporanea
i modi di acquisto della proprietà
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