La concezione della donna in Dante Alighieri e in Dante Gabriel Rossetti
L'idea d'amore in Dante
Con Guinizzelli la donna perdeva quei caratteri tipici esposti nel trattato di Andrea Cappellano, per diventare -come si dice- angelicata, ossia posta sugli altari, non più elargitrice di doni e premiatrice della lealtà dei vassalli, bensì colei che guidava "a perfezione e cioè alla salute
dell' anima".
Quando Dante si cimentò nella lirica allegorica e dottrinale, era più informato e più abile dei suoi predecessori, Guinizzelli e Cavalcanti, nel mutare in versi i propri pensieri. Tuttavia, il nuovo stile poetico non pretendeva molta dottrina, poiché si trattava più che altro di impostazione, di eco del movimento culturale, che non di meditazioni personali e di sincerità di sentimento. Comunque sia, Dante iniziò il proprio Stil Novo con la lirica che egli disse di lode, che Bonagiunta qualificò come "dolce", ma che forse -come notò V. Rossi- Dante non intese come sempre e necessariamente dolce, quindi è più prudente parlare di stil nuovo che di dolce stil nuovo, posto che Dante, considerato il denominatore del genere, non cessò forse di considerarlo nuovo, anche quando lo rese aspro.
L'importante è tener presente come Dante giunse a questo stile, "anche questa volta quasi come sognando per un'ispirazione maturatasi dentro di lui, in quello che oggi si direbbe il subcosciente e rivelatasi subitanea nella maniera che narra nel par. XIX" .
Per capire esattamente la poesia stilnovistica di Dante, occorre metterla in relazione alle liriche del Guinizzelli e del Cavalcanti, trattandosi di un intreccio di questioni che non possono essere chiarite singolarmente, ma richiedono soluzioni tra loro in connessione. Ad esempio, non
si può comprendere il par. XIX della Vita Nuova senza riferirsi all' episodio di Bonagiunta, né questo senza considerare il libello giovanile e l'episodio del Guinizzelli.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La concezione della donna in Dante Alighieri e in Dante Gabriel Rossetti
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Informazioni tesi
Autore: | Cristina Parente |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1993-94 |
Università: | Università degli studi di Genova |
Facoltà: | Lingue e Letterature Straniere Moderne |
Corso: | Lingue e Letterature Straniere |
Relatore: | Goffredo Miglietta |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 343 |
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