Le basi bio-cognitive delle credenze religiose

Nel precedente capitolo abbiamo assunto come tesi di partenza quella della “modularità massiva”, proposta dagli psicologi evoluzionisti. In questo capitolo si cercherà di capire se questa tesi, e in seguito una teoria che spieghi le basi biologiche delle credenze, in particolare quelle religiose, possano essere compatibili e organiche alla teoria dell'Evoluzione, di cui si fornirà un'estrema sintesi dei pilastri portanti. In seguito si darà conto di come oggi ci sono due modi di essere darwiniani: si può essere Darwiniani come lo è il compianto Stephen Jay Gould (1941-2002) o come lo è Richard Dawkins (Pievani 2006b). Prima di tutto si analizzerà la posizione di Dawkins introducendo poi la sua teoria sulla diffusione delle credenze culturali e la successiva risposta di Sperber, con la tesi dell'epidemiologia delle credenze. Infine verranno prese in esame le critiche di Gould nei confronti della sociobiologia, dell'adattazionismo ma anche della psicologia evoluzionista, e l'introduzione da parte di quest'ultimo del concetto di exaptation. In estrema sintesi il tema centrale del capitolo è il seguente: cosa può essere considerato un adattamento e cosa no? Il cervello è un adattamento? La cultura è un adattamento diretto? Le credenze religiose sono
adattamenti biologici specifici? Come funziona la diffusione delle credenze culturali? Partiamo con l'enunciazione dei temi fondamentali della teoria di Darwin22, dei tre fattori decisivi della teoria dell'evoluzione:
· sorgenti di variazione;
· ereditarietà;
· selezione.