La cittadinanza come meccanismo di esclusione. Percorsi storici e continuità di lungo periodo.

“Citizenship -in its construction as a barrier to territorial rights and, more generally, as a marker of the legitimacy of claims- has operated in American history as a gesture of refusal, exclusion, and rejection directed against immigrants”. Nel periodo precedente alla Guerra Civile non era ancora presente negli Stati Uniti una regolamentazione su scala federale dell'immigrazione: la Costituzione degli USA del 1789 trasferì al governo federale il potere di promulgare “a uniform rule of naturalization” ma lasciò irrisolte questioni di competenza tra autorità federale e statale riguardo al grado di apertura delle frontiere all'immigrazione. Sebbene la competenza in tale materia fosse attribuita al governo centrale, il clima che si respirava nella prima fase della nascita della nazione era un sostanziale laissez-faire; la disciplina delle politiche concernenti l'immigrazione, sin dall'epoca delle colonie era, infatti, decentralizzata e solo in seguito alle ingenti ondate migratorie che invasero le città, con tutte le problematiche ad esse correlate, si rese necessario un intervento autoritativo centrale. Prima che l'emergenza dell'immigrazione fosse un problema autonomo, tuttavia, lo strumento più significativo che regolava sia i diritti territoriali degli individui, sia le richieste di assistenza dei poveri all'interno delle colonie era dato dalle poor laws.