I social network di nicchia
L'espansione dei social network
L'ondata successiva di social network iniziò a diffondersi quando nel 2001 fu lanciato Ryze.com, un sito che aiutava le persone a far conoscere e diffondere il proprio business. Il fondatore di Ryze.com racconta che introdusse per primo il sito ai suoi amici della San Francisco Business and Tecnology Community, inclusi futuri fondatori e investitori di famosi portali online. (A.Scott, personal communication, 14 Giugno 2007).
Infatti le persone dietro Ryze, Tribe.net, LinkedIn e Friedster erano legate personalmente e professionalmente già nella vita reale, la loro visione iniziale riguardo i social network in questione era che questi non dovessero competere tra loro ma completarsi e supportarsi l'un l'altro. Tuttavia la realtà fu ben diversa: Ryze non acquisì mai la popolarità sperata, Tribe.net crebbe attraendo un'appassionata nicchia di utenti, LinkedIn diventò uno dei più potenti e popolari servizi di business e Friendster uno dei più grandi, seppur deludenti data la sua precoce caduta, siti di incontri su Internet.
Dal 2003 in poi furono lanciati numerosi social network, tanto da spingere il sociologo dei media Clay Shirky a coniare il termine “YASNS” (Yet Another Social Network Service). La maggior parte di questi usò la già conosciuta forma “profilo-centrica”, cercando di replicare il successo del modello Friendster o di altri siti con uno specifico target demografico. Altri siti si inspirarono invece al modello LinkedIn con forma “business-centrica” e altri ancora adottarono la forma “interesse-centrica”, aiutando persone sconosciute a connettersi tra loro per condividere le stesse passioni. Vale la pena soffermarsi un attimo su quest'ultima categoria che senza dubbio fu, e continua tutt'oggi ad essere, la più prolifica. Siti come Flickr (condivisione foto), Last.FM (music listening habits) e Youtube (condivisione video) ad esempio nacquero come siti incentrati sulla condivisione di file multimediali e solo successivamente implementarono le caratteristiche tipiche dei social network diventando tali in tutto e per tutto.
Con tutto il fervore provocato in quegli anni dal lancio di numerose startups nella Silicon Valley furono veramente poche le persone che prestarono attenzione a questi nuovi siti che invece acquisivano sempre più popolarità altrove; tanto è vero che quando nel 2003 nacque MySpace a Santa Monica, California, i giornalisti e web analyst che colsero la novità furono davvero pochi. MySpace fu ideato per competere con siti come AsianAvenue, Xanga e Friendster. La sua fortuna fu, come ci dice lo stesso co-fondatore Tom Anderson, la “migrazione” di utenti scontenti di Friendster, che a quel tempo aveva cambiato le proprie politiche di gestione eliminando la moltitudine di utenti fake esistenti -in quegli anni si parlava addirittura di Fakester-, ma che non prese in considerazione l'altrettanta moltitudine di utenti non-fake che tuttavia non avevano o non volevano inserire tutti i dati richiesti, come ad esempio una foto profilo veritiera. La goccia che fece traboccare il vaso fu la diffusione delle voci secondo le quali il servizio sarebbe presto diventato a pagamento. A questo punto alcuni utenti iniziarono a “postare” messaggi, dando prova della potenza della comunicazione virale e referenziale, incoraggiando le persone a registrarsi su social alternativi. MySpace fu uno di questi e fu così che crebbe in maniera esponenziale: il grande capitale di utenti scontenti ed esclusi da Friendster trovarono in esso la libertà ricercata, nonché alcune novità fondamentali come la possibilità di condividere musica e foto con la propria rete di amicizie.
Come spesso accade però ci si trovò di fronte ad un fenomeno analogo a quello espresso in biologia evoluzionistica con il termine exaptation: un'organismo sviluppa alcuni organi per adempiere ad un dato compito; col passare del tempo tuttavia questo organismo, adattandosi all'ambiente circostante, sviluppa un utilizzo diverso di questi stessi organi divenuti ora multiuso. Un esempio interessante può essere l'apparato fonatorio dell'essere umano che originariamente si sviluppò per impedire al rigurgito di entrare nei polmoni ma che col passare del tempo si rimodellò e adattò fino a costituire le corde vocali che ci permettono oggi di parlare.
Questo stesso principio può essere applicato a diverse discipline. Nel nostro caso ad esempio possiamo notare come a volte un social network nato per un motivo particolare o con un target specifico finisca per adattarsi all'ambiente circostante venendo utilizzato per qualcosa di differente rispetto all'idea per la quale era nato. Come già menzionato è questo il caso di Orkut, ma anche MySpace prese una strada analoga ed è interessante notare come si svilupparono gli avvenimenti.
Un gruppo in particolare che incoraggiò gli utenti a cambiare piattaforma fu quello delle band indie-rock, molte delle quali erano state espulse da Friendster per non aver compilato correttamente i campi del profilo richiesti. Ovviamente MySpace non nacque solo per le band, ma queste furono comunque le benvenute e il rapporto che si instaurò tra loro e il social network fu di reciproco beneficio. Le indie-rock band di Los Angeles iniziarono infatti a crearsi dei profili e i promoter locali a fargli pubblicità nei club più popolari, inoltre fu proprio MySpace a contattare molte di queste per capire come potevano supportarli o aiutarli. [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
I social network di nicchia
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Informazioni tesi
Autore: | Flavio Verde |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi Roma Tre |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Mario Pireddu |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 48 |
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