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''L’identità è mobile…''. L’esperienza costituzionale dei territori dell’Oltremare francese nel contesto Europeo

L'effetto "bottom up" della Repubblica Francese

La Storia delle istituzioni francesi è caratterizzata dalla ciclicità di diversi tipi di regimi:

• Il primo ciclo (I , II, IV repubblica) apre il periodo delle riforme costituzionali e la volontà di realizzare un progetto di liberazione, rinnovamento e di giustizia;

• Il secondo ciclo (I, II Impero, V repubblica) esprime una volontà più marcatamente autoritaria e volta a rinforzare l'efficacia delle istituzioni;

• Il terzo ciclo invece ( monarchie censitarie, III repubblica) punta a rafforzare l'equilibrio tra le due diverse tendenze precedentemente elencate.


La Rivoluzione francese pose in essere i principi fondamentali della repubblica e, nonostante la mancanza di un reale supporto istituzionale, questi rimasero inalterati per tutto il suo percorso storico e sociale.

Il preambolo della Costituzione del 1958 incorporò con valenza costituzionale, sia la Déclaration des droits de l'homme et du citoyen del 1789 che il preambolo alla Costituzione della IV repubblica del 1946.

La Déclaration des droits de l'homme et du citoyen è una formulazione astratta di rivendicazioni politiche e sociali, applicabile in ogni tempo ed in ogni luogo: ‹‹ elle énumère les droits naturels, inaliénables et sacrés››.
Dal punto di vista dell'ordinamento giuridico stabilì gli elementi minimi di garanzia di tali diritti, ovvero: la sovranità nazionale, la rappresentanza politica, la supremazia della legge (espressione della volontà generale) e la separazione dei poteri.

Nella Costituzione del 1958 venne rinforzato il principio, enunciato dalla Déclaration, cioè «la souveraineté nationale appartient au peuple» (art. 3C 1958), pertanto il popolo conservò il ruolo di titolare della sovranità nazionale nella Francia unita, indivisibile e repubblicana (e decentralizzata dopo la riforma costituzionale del 2003). L'elemento unitario ed egalitario proibì qualsiasi tipo di differenzazione, aumentando le problematiche riguardo alla decentralizzazione e alla possibilità dei territori d'oltremare di una reale autonomia politica.

Il primo esempio di legislazione d'oltremare conosciuto, porta la data del 1 gennaio 1798 ed è una legge che decretò l'estensione dei diritti e delle disposizioni costituzionali ai territori coloniali, che fu seguito dal decreto della Convenzione Nazionale che abolì la schiavitù.

L'opera dei convenzionalisti fu aspramente criticata dalle forze militari che ebbero, nelle questioni coloniali, sempre un ruolo predominante; in effetti, essi cercarono di preservare l'ordine tradizionale vigente in Francia e i privilegi dei coloni europei nelle province d'oltremare.

Il limite del legislatore stette proprio nell'aver dovuto trovare continuamente un equilibrio tra le istanze conservatrici delle classi sociali militari coloniali e le istanze libertarie della Costituente, che vollero garantire l'uguaglianza dei diritti dei Neri liberi e degli uomini di colore.

La legge poté essere facilmente raggirata attraverso la logica interna del particolarismo coloniale, pregiudizio giustificato dal determinismo geografico (clima, distanza ecc…) e il determinismo antropologico (incompatibilità tra le culture africane e il pensiero razionale francese).

Grazie al particolarismo coloniale, fu possibile la non-ammissione dei rappresentanti locali autoctoni, a favore unicamente della minoranza europea presente: la sola rappresentata nelle assemblee coloniali locali.

L'assimilazione del territorio d'oltremare determinò un'acquisizione delle istituzioni politico-amministrative del territorio metropolitano, diventando l'unico reale collante tra il centro e la periferia, stessa problematica si ripercosse sulla popolazione locale, per la questione della cittadinanza.

Sotto il profilo giuridico, le contraddizioni tra la condizione giuridica dei coloni e quella dei nativi, non fece altro che inasprire le disuguaglianze tra lo statuto di diritto consuetudinario e lo statuto di diritto comune. Dal punto di vista politico le relazioni che intercorsero tra la comunità dominante e quella dominata furono altamente problematiche e violente.

Questo brano è tratto dalla tesi:

''L’identità è mobile…''. L’esperienza costituzionale dei territori dell’Oltremare francese nel contesto Europeo

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Informazioni tesi

  Autore: Daniela Proia
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università per stranieri di Perugia
  Facoltà: Lingua e Cultura Italiana
  Corso: Relazioni internazionali
  Relatore: Francesco Duranti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 134

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