I Comitati nel quadro istituzionale dell'Unione Europea
L'attività e le procedure decisionali
Il nucleo centrale dell'attività dei Comitati della comitologia, nella loro sfera di assistenza ed ausilio della Commissione, è rappresentato senza dubbio dall'esecuzione degli atti normativi. Ma la loro funzione di assistenza e sorveglianza della Commissione si estende anche all'esercizio degli ulteriori poteri, definibili esecutivi solo in senso lato, ad essa attribuiti, quali quelli ricadenti nell'ambito dell'amministrazione finanziaria (esecuzione del bilancio) e della sorveglianza ed applicazione delle politiche. Se a ciò si aggiunge la partecipazione dei Comitati anche nelle materie in cui il Trattato prevede l'esecuzione comunitaria diretta, come ad esempio nell'importante settore della concorrenza, ed il loro intervento anche sull'applicazione di misure esecutive di carattere individuale o amministrativo, è evidente come la comitologia si sia affermata e sia stata riconosciuta come istituto di carattere generale, tanto dal punto di vista dell'estensione materiale delle funzioni quanto da quello relativo alla natura delle sue attribuzioni, coincidenti con tutte quelle esecutive della Commissione, seppur oscillanti, in ragione di queste, tra attività strettamente amministrativa o veri e propri compiti di normazione secondaria.
Quanto invece alla funzione più propriamente consultiva dei Comitati, essa si inserisce in complesse procedure volte all'emanazione dei provvedimenti di esecuzione del diritto comunitario primario. I Comitati intervengono nella fase centrale di questi schemi procedurali, in genere facenti capo alla Commissione, cui compete tanto l'iniziativa quanto l'effettiva adozione della misura.
Le linee-guida procedurali comuni per la consultazione dei Comitati sono stabilite dal regolamento interno, definito ad hoc dalla Commissione, benché poi ogni comitato possa provvedere, nell'ambito della sfera di autonomia organizzativa, riconosciuta dall'art. 7 della decisione 468/99, ad adottare un proprio regolamento ad integrazione o deroga di quanto stabilito dalla Commissione.
Le riunioni dei Comitati, convocati dal loro presidente con almeno quindici giorni d'anticipo con la contestuale indicazione dell'ordine del giorno e dei documenti di lavoro, hanno l'evidente scopo di produrre decisioni e misure concrete sugli argomenti in discussione. A tal fine, è possibile la partecipazione ad esse di esperti o rappresentanti delle categorie economiche o sociali interessate alle misure in discussione, elemento che non cessa di suscitare perplessità, data la potenziale carenza di indipendenza degli esperti in questione, ma che potrebbe rappresentare una delle possibili vie attraverso le quali aprire le procedure decisionali comunitarie ad istanze di gruppi o associazioni prive di rappresentanza istituzionale a livello europeo (su questo v. infra). L'art. 8 del regolamento tipo prevede, infatti, che il presidente del comitato possa decidere, di propria iniziativa o su richiesta di uno dei membri, l'audizione di esperti su specifici punti all'ordine del giorno e stabilisce anche la possibilità che "rappresentanti di categorie di interessi" possano essere invitati ad assistere alle riunioni, qualora tale partecipazione trovi fondamento nelle disposizioni di un atto normativo. […]
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I Comitati nel quadro istituzionale dell'Unione Europea
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Informazioni tesi
Autore: | Raffaello Russo |
Tipo: | Tesi di Dottorato |
Dottorato in | Diritto Pubblico |
Anno: | 2008 |
Docente/Relatore: | Francesco Cerrone |
Istituito da: | Università degli Studi di Perugia |
Dipartimento: | Diritto Pubblico |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 149 |
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