La condotta antisindacale nel ''caso Melfi'': un casus belli nelle nuove relazioni industriali della Fiat

Il grave provvedimento disciplinare nei confronti dei tre lavoratori ha rappresentato sin da subito il segno di respingimento nei confronti di una inedita strategia aziendale orientata a non tollerare forme di ostruzionismo o di mancata partecipazione aziendale. […]
Secondo l'accusa della Fiat, quindi, i tre attivisti sindacali, anziché esercitare il diritto di sciopero, avrebbero avuto il palese obiettivo di sabotare il ciclo produttivo, a testimonianza di un clima conflittuale esagitato: infatti il Lingotto ha inteso dare all'episodio avvenuto il 7 luglio a Melfi un significato di ampia portata. […]
Invece è emerso che il blocco alla catena di montaggio è stato dovuto a cause non direttamente imputabili alla volontà dei dissidenti. La dottrina giurisprudenziale è concorde nel ritenere la scelta del licenziamento, in luogo di un meno gravoso provvedimento di sospensione disciplinare, esagerata, fuori luogo e coercitiva nel radicalizzare lo scontro con le organizzazioni sindacali.
In merito alla decisione del Lingotto di far reintegrare i tre operai solo per il mero svolgimento di attività sindacale, in attesa della pronuncia definitiva del ricorso presentato, ottemperando così solo in parte all'ordine del giudice, l'accertamento di fatto non può lasciare spazio a cavilli burocratici, ma mette in risalto dei chiari errori in tema giuridico di corretta e imparziale ponderazione degli elementi probatori acquisiti in fase sommaria. […]

L'episodio dei tre lavoratori licenziati rende ancor più palese la già difficile armonia della Fiat all'interno del mondo sindacale.
In merito agli accordi di Pomigliano, Mirafiori e, in tempi recenti, di Melfi, a dominare è uno stato di confusione e scarsa coesione: le opinioni sull'atteggiamento da tenere verso la casa madre sono le più disparate, ma nessun sindacato ha intenzione di proporre un innovativo approccio verso le relazioni industriali. [...]
Il Lingotto dovrebbe pertanto, a nostro avviso, anziché promuovere una deleteria guerriglia sindacale endemica, ricercare di sviluppare le proprie strategie industriali, nel rispetto di una contrattazione sana e
costruttiva, orientata a tutelare i lavoratori nella loro dignità: occorre rinnovare i rapporti tra azienda e dipendenti, costruendo un sistema di relazioni industriali coerente con le sfide da affrontare in tema di competitività e sviluppo dimensionale.