Ansia e attacchi di panico in età evolutiva
L'ansia in età infantile
L'ansia si manifesta secondo diverse modalità nel corso dello sviluppo normale ed è quindi importante individuare i criteri che ci permettono di discriminare le manifestazioni di ansia normali da quelle patologiche. Nell'età evolutiva si susseguono fasi in cui l'ansia assume forme e significati diversi. Nel lattante le esperienze sensoriali sono predominanti e rappresentano la maggior fonte di paura (suoni improvvisi, odori forti e via dicendo). Successivamente, intorno al primo anno di vita compare la paura dell'estraneo e l'ansia di separazione, conseguenze dell'acquisizione della costanza dell'oggetto. La paura degli animali, buio o mostri è specifica nell'età prescolare, mentre la cosiddetta ansia da prestazione fa la sua comparsa negli anni della scuola elementare. L'ansia sociale e le preoccupazioni di natura interpersonale sono prevalentemente riferite alla prima adolescenza. Nel corso dello sviluppo adolescenziale poi si manifesta, a seguito dello sviluppo di nuove abilità cognitive e la riorganizzazione degli schemi cognitivo-affettivo-motivazionale, la capacità di anticipare gli eventi e l'ansia anticipatoria ad essa legata fa la sua comparsa. È importante quindi capire quando le manifestazioni di ansia in età evolutiva siano da considerarsi fenomeni del tutto normali, transitori e caratteristici di quella specifica fase di vita oppure se si configurino come un vero e proprio disturbo d'ansia. La presenza di fobie e sintomi d'ansia in età evolutiva viene riconosciuta fin dai primissimi approcci della psichiatria ai disturbi mentali dei bambini e degli adolescenti (già nel '700-'800), ma è solo verso la fine del 1800 che la psichiatria si interessa in maniera sistematica ai disturbi dell'infanzia e dell'adolescenza. Ricordiamo studiosi quali Maudsley (1895), che descrive attacchi di panico e sintomi ossessivi in adolescenza come presumibilmente dovuti all'abuso di attività masturbatorie in adolescenti con temperamento nevrotico e Freud che nello stesso periodo differenzia le nevrosi di angoscia, definite nevrosi attuali in quanto prodotto di conflitti insolubili nel presente, dalle nevrosi di difesa, dette anche di traslazione perché attribuite alla riattivazione di condizioni che rievocavano conflitti irrisolti nel passato. La presenza di disturbi d'ansia nei bambini e la possibilità di curarli viene sancita nei primi del '900 con la pubblicazione di due "storici" casi clinici: quello del piccolo Hans di Freud e del piccolo Albert di Watson e Rayner. Ad oggi i disturbi d'ansia in età evolutiva sono la categoria diagnostica prevalente. L'ansia in età evolutiva si presenta attraverso una sintomatologia solo in parte sovrapponibile a quella dell'adulto e, come evidenziato precedentemente, con caratteristiche peculiari direttamente collegate all'età del soggetto. Una classificazione dei problemi d'ansia in età evolutiva può articolarsi nel seguente schema:
• disturbo d'ansia da separazione
• disturbo da attacchi di panico con o senza agorafobia
• ansia generalizzata
• fobia sociale e specifica
• disturbo ossessivo compulsivo
• disturbo post-traumatico da stress
• inibizione
I sistemi di classificazione per i disturbi mentali e quindi per i disturbi d'ansia in età evolutiva quali il DSM IV TR e l'ICD 10 considerano le patologie mentali sia dell'adulto sia del bambino, mentre la CD: 0-3 considera esclusivamente i disturbi psicopatologici della prima infanzia. Nel DSM-IV solo una sindrome viene identificata come specifica dell'età evolutiva e corrisponde al disturbo d'ansia di separazione inserito nella sezione dell'infanzia e dell'adolescenza del manuale. […]
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Ansia e attacchi di panico in età evolutiva
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Informazioni tesi
Autore: | Maritza Bianchini |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2013-14 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Scienze e tecniche psicologiche |
Relatore: | Rita Cerutti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 45 |
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