Le strategie competitive nel settore lattiero-caseario. Il caso Mukki

Per poter meglio capire le caratteristiche del settore lattiero-caseario in Toscana ci possiamo riferire ad un modello sviluppato da Porter : lo schema delle cinque forze competitive; questo afferma che l'intensità della concorrenza e la redditività di un settore sono determinate da cinque forze competitive. Esse comprendono tre fonti di competizione 'orizzontali' (la concorrenza dei prodotti sostitutivi, la concorrenza dei concorrenti, la minaccia di potenziali entranti) e due fonti di competizione 'verticale': il potere contrattuale dei fornitori e il potere contrattuale dei clienti.

Iniziando a parlare dei prodotti sostitutivi possiamo dire che non ci sono dei veri e propri prodotti sostitutivi nel settore lattiero- caseario. Potremmo considerare, in ogni caso, l'emergere di prodotti a base di soia e di riso in sostituzione del latte vaccino. I consumatori di questi prodotti sono ovviamente persone allergiche e intolleranti al lattosio, ma sempre più persone si orientano verso queste alternative per l'assenza di grassi animali. Un'altra considerazione è la sostituibilità tra prodotti all'interno dei prodotti lattiero-caseari; infatti, come abbiamo constatato precedentemente, c'è una maggior tendenza al consumo di yogurt a discapito di una leggera flessione di prodotti meno digeribili e più grassi. Le imprese che producono entrambi questi due prodotti avranno riscontrato una piccola “cannibalizzazione” (la quota di mercato di un prodotto 'rosicchia' la quota ad un prodotto commercializzato dalla stessa azienda), ma non così eclatante da considerarli incompatibili.

Per quanto riguarda la minaccia di potenziali entranti, bisogna dire che il settore presenta delle alte barriere all'entrata; in generale possiamo dire che il mercato è caratterizzato da marche con una forte immagine difficile da scalfire. Inoltre un'azienda che decidesse di entrare in questo settore dovrebbe avere la possibilità di effettuare ingenti investimenti per la specificità degli impianti, per la particolarità della distribuzione e della fornitura; non trascurabile, inoltre, sarebbe il rapporto che si dovrebbe instaurare con i fornitori e i clienti (soprattutto i clienti intermedi come le grandi distribuzioni), considerando che le aziende affermate sul mercato godono di un legame già consolidato.
Parlando del potere contrattuale dei fornitori possiamo affermare che le aziende operanti nel settore lattiero-caseario hanno un forte potere nei confronti delle varie realtà che forniscono il latte, considerando il numero elevato di queste e il basso costo del latte crudo. Da parte loro le aziende devono cercare fornitori che offrono un latte di qualità (garantito e di provenienza certificata) per contribuire a differenziare il prodotto rispetto alla concorrenza anche con questo attributo.