I limiti dell'analisi di bilancio per indici: il caso Sabaf
L'analisi della situazione patrimoniale: la solidità
Le analisi di bilancio sulla struttura patrimoniale dell’impresa tendono ad osservare la solidità patrimoniale dell’azienda oggetto d’esame, per tale scopo sono previsti la formazione di tre nuclei di quozienti. Il primo nucleo ha lo scopo di evidenziare la struttura generale degli impieghi e delle fonti di capitale in essere alla chiusura dell’esercizio; questi indici sono i rapporti di composizione, ed esprimono l’incidenza di ciascuna classe di valori sul rispettivo totale; solitamente trovano espressione nello stato patrimoniale a valori percentuali. Trattandosi di quozienti singolarmente costruiti su dati di una medesima sezione dello stato patrimoniale, l’analisi che ne scaturisce è detta verticale.
Tali indici per l’analisi della struttura tendono ad evidenziare i seguenti caratteri: caratteristiche di elasticità degli investimenti, tenuto conto della liquidità del capitale investito; caratteristiche di elasticità dei finanziamenti.
L’elasticità degli investimenti è osservata attraverso l’esame della struttura del capitale investito (o impieghi), individuando il relativo peso delle immobilizzazioni e del capitale circolante. I due indici di composizione, il cui totale è pari a 1 o a 100, se su base percentuale, segnalano, rispettivamente, la rigidità o l’elasticità del capitale investito. Una corretta interpretazione dei quozienti di composizione del capitale investito implica, anche, un esame degli elementi che compongono il capitale, ossia, le liquidità immediate, le liquidità differite e le disponibilità. Queste tre componenti possono variare nello spazio, in quanto dipendono essenzialmente dai vincoli di settore in cui l’azienda opera e dalle politiche di gestione utilizzate dalle singole imprese. In particolare quest’ultimo elemento riguarda comportamenti specifici di ciascuna impresa; infatti, due o più aziende assimilabili nel tipo di attività produttiva possono sensibilmente differenziarsi, ad esempio, nel livello e nelle politiche riguardanti le scorte o le dilazioni di credito concesse alla clientela; in questi due casi si andrà ad incidere diversamente sul peso delle liquidità immediate e differite sul totale degli impieghi. Un altro elemento di diversità può essere la politica di gestione delle scorte di magazzino, nelle diverse componenti; ad esempio, il mantenimento di un determinato livello di “scorte minime” o l’applicazione di tecniche di approvvigionamento del tipo “just in time” può variare il livello di investimento, incidendo sul peso globale dell’attivo circolante.
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I limiti dell'analisi di bilancio per indici: il caso Sabaf
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Informazioni tesi
Autore: | Giovanna Tisato |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Verona |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Ugo Lassini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 126 |
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